9 maggio | Il mio pensiero, grato e riconoscente, ad Aldo Moro

9 maggio | Il mio pensiero, grato e riconoscente, ad Aldo Moro

9 maggio 2023

Oggi il mio pensiero, grato e riconoscente, va ad Aldo Moro. Stamattina ho deposto – assieme alla Segretaria Elly Schlein, ai presidenti dei gruppi parlamentari Francesco Boccia e Chiara Braga e a colleghi e colleghe del Partito Democratico – una corona di fiori in via Caetani, nel punto in cui 45 anni fa il suo corpo venne abbandonato dai terroristi delle BR che lo avevano barbaramente assassinato.

Il suo atteggiamento di dialogo e apertura, di costante ricerca del bene comune, quell’ossessione per l’unità, nel suo Partito e per il Paese, sono stati punti di riferimento per me e per chi, come me, ha iniziato a fare politica dopo il 1978. La vicenda di Aldo Moro – la sua vita, il suo calvario, la sua morte – ha segnato intere generazioni ed è stata per moltissime persone una vera e propria chiamata all’impegno. Era necessario – lo è tuttora – raccogliere quel testimone, dando ciascuno il suo piccolo contributo per portare avanti il suo grande progetto di difesa e rafforzamento della democrazia italiana.

Il 9 maggio 1978 fu il giorno più nero della democrazia repubblicana, e per questo oggi celebriamo, con la memoria di Aldo Moro e di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, gli uomini della sua scorta trucidati 55 giorni prima, quella di tutte le vittime del terrorismo.
Dopo quel giorno, e dopo un decennio di violenze e lutti, lo Stato democratico ebbe la meglio sul terrorismo. La democrazia e la libertà prevalsero sulla barbarie.

Quello stesso giorno fu ucciso anche Peppino Impastato, che combatteva contro una violenza talvolta più strisciante ma certo più persistente. Con lui ricordiamo oggi anche tutte le vittime delle mafie, i tanti servitori dello Stato, i tanti cittadini che hanno perso la vita semplicemente per la scelta di fare il proprio dovere.

Spetta a noi, oggi come ogni giorno, dentro e fuori le istituzioni, onorare la loro memoria ed essere all’altezza del loro esempio.