Aggressione fascista al liceo Righi, basta odio: la scuola non si tocca.
Siamo arrivati al limite. A Roma, nel 2025, un gruppo di estremisti di destra assalta un liceo occupato da studenti al grido di “boia chi molla” e “duce, duce”. Tra giovani incappucciati, bastoni, minacce e slogan del ventennio siamo in presenza di tutti gli elementi tipici dello squadrismo fascista.
Si tratta di un fatto gravissimo che conferma l’escalation di violenza e odio politico che da mesi attraversa il Paese, sotto lo sguardo complice e silente del governo, che così alimenta un clima di impunità e di legittimazione per questi rigurgiti totalitari.
La scuola è il primo presidio democratico del Paese: è il luogo del dialogo, del pensiero critico, del rispetto reciproco. La violenza, invece, appartiene a chi rifiuta la libertà e teme il confronto.
Chi ha organizzato e compiuto questo attacco va individuato e perseguito senza esitazioni: evocare il fascismo e aggredire studenti rappresenta un pericolo reale per la democrazia.