Alluvione, ripescati i fondi

Alluvione, ripescati i fondi

Alluvione CapoterraIl sindaco: «Basta ritardi, ora si spendano i soldi» – Sì all’emendamento presentato dal deputato Marco Meloni

Attesa per l’avvio degli interventi tra la foce del rio San Girolamo e la statale Sulcitana. Già assegnati 11 milioni e 300 mila euro. Primo lotto: attesa la Valutazione ambientale.

CAPOTERRA Pericolo scampato. Capoterra riacchiappa i fondi scippati nelle scorse settimane dal Senato e ora restituiti dal Governo grazie all’approvazione di un emendamento con cui il deputato del Pd, Marco Meloni, aveva chiesto nei giorni scorsi la correzione dell’ormai famigerato testo del patto di stabilità. Un articolo di legge che aveva provocato una vera e propria rivolta tra chi, il 22 ottobre del 2008, aveva subìto l’ira dell’alluvione e che improvvisamente si ritrovava derubata dei finanziamenti già accordati per la messa in sicurezza del territorio.

PRIME REAZIONI In Municipio la notizia ha suscitato, naturalmente, grande soddisfazione. «Evidentemente le proteste dei miei concittadini e quelle di noi amministratori, fatte proprie da Meloni, hanno permesso di riappropriarci dei nostri soldi ed evitare quello che ci era da subito apparso un vero furto», spiega il sindaco Francesco Dessì, che pochi giorni fa ha scritto al primo ministro Letta per ricordargli «il disastro che avevamo vissuto cinque anni fa e per chiedergli di non perseverare nell’errore del dirottamento dei fondi verso Olbia». Per il consigliere comunale Marco Zaccheddu, che il 22 ottobre aveva fatto direttamente i conti con l’alluvione, «il lavoro sotterraneo di molti unito a quello probabilmente più evidente di altri ha spinto il Governo a correggere il tiro e restituire dignità al nostro territorio».

LE LOTTIZZAZIONI Erano stati soprattutto i residenti delle lottizzazioni attraversate dall’onda di piena assassina, a scatenare la protesta. L’Associazione 22 Ottobre nata nei giorni immediatamente successivi all’alluvione, aveva minacciato azioni clamorose se la Camera non avesse modificato il testo approvato dal Senato. «Bloccheremo la Sulcitana», avevano annunciato il presidente e la vice, Antonio Sau e Rita Lai, mentre il consigliere regionale Marco Espa (anche lui tra le “vittime” del nubifragio) aveva portato la protesta direttamente nelle aule dell’Assemblea di via Roma.

IL TESTO «L’approvazione dell’emendamento salvaguarda integralmente le risorse già programmate e i fondi di provenienza dal bilancio della Regione destinate agli interventi nei comuni colpiti dalle alluvioni degli anni scorsi. A partire da Capoterra», spiega Marco Meloni. «È stato scongiurato il rischio che le risorse destinate agli interventi finalizzati al ripristino e alla messa in sicurezza di quei territori vengano perdute o trasferite ad altri interventi».

LO SMACCO Un’ingiustizia: così Capoterra aveva definito il possibile dirottamento dei fondi. «Dopo lo scampato pericolo non possiamo ora attendere oltre», avverte Francesco Dessì. «Chiederemo un incontro al commissario straordinario Efisio Orrù per capire quali potranno essere i tempi di inizio dei lavori per il primo lotto». Interventi per la messa in sicurezza del bacino idrografico del rio San Girolamo dalla foce alla statale 195 che l’Ati Hydrodata ha predisposto su incarico della Regione. Opere in attesa della Valutazione d’impatto ambientale e che può contare su una copertura finanziaria di undici milioni e 317 mila euro. Risorse finanziarie ottenute dal ministero dell’Ambiente ed erogate alla Regione. Ci penserà direttamente l’assessorato regionale ai Lavori pubblici, con il proprio staff tecnico, a predisporre i lavori del secondo lotto legato alla sistemazione idraulica dei corsi idrici straripati. Per la diga di Poggio dei Pini, inoltre, è già stato firmato l’atto di trasferimento dell’impianto danneggiato durante l’alluvione al Consorzio di bonifica. Sarà invece l’Anas ad elaborare il progetto preliminare e definitivo per l’appalto integrato (224.523 euro) per i ponti sulla 195.

A. Pi.