Approvate dal Consiglio la Finanziaria e il Bilancio 2006-2008

Dopo dieci giorni di duro confronto con l’opposizione il centrosinistra porta a casa la Finanziaria 2006 e il Bilancio 2006-2008. Una manovra da 6 miliardi e 300 milioni di euro, a cui si aggiungono 3 miliardi destinati al risanamento finanziario e allo sviluppo di una regione che dal 1999 al 2004 si era indebitata in modo spropositato, mettendo a rischio la tenuta del bilancio regionale. Dopo l’esclusione delle norme considerate intruse, a causa del nuovo regolamento consiliare, il centrosinistra ha presentato gli otto Collegati che avranno una corsia preferenziale nell’Aula di Via Roma.

Il relatore della legge, Eliseo Secci , sin dall’avvio della discussione aveva sottolineato che la Commissione†Bilancio ha cercato, nei limiti del regolamento e nell’ambito delle disponibilità finanziarie, di dare risposte concrete alle istanze delle realtà sociali, grazie a una manovra†perfettamente coerente col Dpef e che i†ritardi nella sua presentazione sono fisiologici e influenzati dalla vertenza delle entrate aperta con lo Stato. Il presidente della Commissione Bilancio ha anche evidenziato che, a fronte della questione della previsione delle entrate derivante dai trasferimenti statali, la manovra è caratterizzata “dalla prudenza che garantisce stabilità finanziaria”.

Nel merito,†l’On.le Secci, ha sottolineato che la manovra supera di 85 milioni quella dello scorso anno “Ed è maggiormente espansiva” dal punto di vista della spesa. Essa “prosegue nella politica di risanamento finanziario”. Tuttavia “viene ribadita la volontà di sostenere l’attività degli enti locali con risorse adeguate”. Così come è stata condivisa la filosofia che ha improntato la manovra, compresi i collegati che saranno affiancati, e pertanto sono stati apportati solo alcuni correttivi finalizzati a perequare “stanziamenti per lo sport e lo spettacolo, in particolare, che avevano subito decurtazioni superiori rispetto alla percentuale stabilita per il 2005”.

Secci si è rammaricato che “le opposizioni si siano dimenticate presto delle cose fatte unitariamente”, come ad esempio “l’azione di rivendicazione delle entrate non corrisposte da parte dello Stato”.†Il relatore†ha poi†respinto la critica che “il bilancio†sia falsato, perchè le cifre possono essere tranquillamente poste a bilancio”. Respingendo quello che ha definito “inutile catastrofismo”, Secci ha concluso con un richiamo accorato all’unità “come quella registrata nella azione di rivendicazione nei confronti dello Stato, auspicando che essa possa continuare”. “La manovra†finanziaria prosegue nella azione di risanamento, è questa la strada giusta”.

Anche l’assessore al Bilancio e Programmazione, Francesco Pigliaru, nella relazione del disegno di legge aveva scritto che†gli stanziamenti complessivi della manovra sono significativamente maggiori rispetto al 2005. In questo contesto, prosegue comunque il risanamento finanziario del bilancio.

E’ opportuno, infatti, sottolineare che, nel rispetto di quanto previsto dal DPEF, l’ulteriore indebitamento autorizzato, pari a euro 165.759.000 raggiunge il 2,7 per cento delle spese previste su fondi regionali ed assegnazioni statali. Questo consente di accelerare la riduzione del ricorso all’indebitamento (che ancora nel 2004 era pari a più del 20 per cento sulle spese previste) ed allo stesso tempo, per la prima volta dopo cinque anni, porta ad un riduzione dello stock del debito regionale.

Relativamente alle entrate da compartecipazione†la legge finanziaria†tiene conto della previsione di una compartecipazione IVA al 70 per cento per il 2006, nonché ad un recupero delle compartecipazioni IVA del 2004 e 2005 (rispettivamente al 40 per cento ed al 55 per cento) da utilizzare per l’abbattimento del disavanzo di amministrazione. Parimenti, all’abbattimento del disavanzo di amministrazione viene destinata una previsione di entrate per arretrati di compartecipazione IRPEF pari a euro 1.500.000.000.

Insomma una manovra che coniuga rigore finanziario e qualità della spesa, indirizzata sopratutto verso investimenti sulla conoscenza e sul sociale, per cercare di spingere la Sardegna verso un percorso virtuoso che la faccia uscire dalle difficoltà degli ultimi anni.