Berlusconi la smetta di prendere in giro i sardi. E Cappellacci si assuma le sue responsabilità

Berlusconi dovrebbe sapere che a tutto c’è un limite. C’è un limite anche alla nostra sopportazione: il Presidente del Consiglio non può continuare a prendere in giro migliaia di lavoratori e l’intera Sardegna.

Le sue parole di oggi – con la richiesta all’Eni di non dare esecuzione alla già annunciata chiusura degli impianti di Porto Torres – sono infatti le stessa nenia che lui e il ministro Scajola ripetono da mesi, senza produrre alcun effetto concreto. E sono molto meno chiare di quelle pronunciate il 15 gennaio, quando con un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi Berlusconi annunciava  di aver personalmente telefonato a Scaroni, ottenendone “l’impegno a definire nei prossimi giorni l’intera vertenza seguendo le indicazioni del governo”. Delle due l’una: o Berluscono mentiva, o si è fatto ingannare da Scaroni, che non ha risposto alle indicazioni del suo principale azionista. La verità è una sola: Berlusconi ha ingannato i cittadini sardi in campagna elettorale, e non sa come uscirne.

Quanto a Cappellacci,  gli ricordiamo che la “grandiosa manifestazione” di venerdì scorso – alla quale peraltro egli non ha partecipato – era in realtà uno sciopero dei lavoratori dell’industria, per ottenere dal Governo il rispetto degli impegni che non sta mantenendo. Se, come è suo compito, vuole rappresentare la Sardegna in questa difficile battaglia, Cappellacci pretenda dal suo Presidente del Consiglio maggiore serietà e rispetto per i sardi, si assuma le responsabilità e chieda scusa  ai cittadini sardi per le bugie e le false promesse  con le quali entrambi hanno inquinato la campagna elettorale. L’unità delle istituzioni, delle forze politiche e delle parti sociali, non può infatti sottrarre Cappellacci e la maggioranza di centrodestra alla responsabilità di ottenere dal Governo nazionale – espressione della loro medesima parte politica, come molti suoi esponenti in campagna elettorale si sono premurati di ricordare agli elettori – risultati concreti e immediati: per cominciare, l’annullamento della decisione dell’ENI di chiudere gli impianti di Porto Torres, impegni effettivi e risorse per il rilancio delle produzioni, la restituzione delle centinaia di milioni di euro per le bonifiche che il Governo ha sottratto alla Sardegna nei mesi scorsi.

Cagliari, 14 luglio 2009

Marco Meloni
consigliere regionale del Partito Democratico e
vicepresidente della Commissione Industria