Chimica: il Governo ha ingannato ancora una volta la Sardegna
«Il Presidente Berlusconi preoccupato per l’aggravarsi della situazione della chimica nell’isola ha chiamato il dottor Scaroni, impegnato a Mosca nella difficile vertenza internazionale del Gas, e gli ha chiesto una soluzione rapida in maniera tale da eliminare la grave situazione di incertezza e disagio che vivono decine di migliaia di famiglie sarde. […]. Deve essere avviato immediatamente il tavolo nazionale della chimica, come già deciso dal Ministro Scajola, per definire tutto il monitoraggio e la strategia della chimica sarda nel contesto nazionale ed europeo. […]. Alle puntuali questioni poste dal Presidente del Consiglio Berlusconi, il Dott. Scaroni ha ribadito l’impegno a definire nei prossimi giorni l’intera vertenza seguendo le indicazioni del governo» (Nota Stampa della Presidenza del Consiglio, 15 gennaio 2009).
«Farò di tutto affinché da qui a dieci giorni il Governo apra un tavolo con l’Eni e con i rappresentanti del territorio per rilanciare il sito industriale di Porto Torres e dell’intera Sardegna». […].«Se non riceveremo risposte, il 13 febbraio manifesterò in piazza con voi e con gli operai» […]. «Se verrò eletto aprirò un tavolo locale per presidiare il sistema della chimica, al quale parteciperà anche il governo nazionale. Farò di tutto per dare risposta ai punti del documento, e se non ci riuscirò il 13 mattina parteciperò con voi allo sciopero generale». (Ugo Cappellacci, 21 gennaio 2009, all’atto della sottoscrizione del documento elaborato il 15 gennaio dai sindacati, che prevede la funzione insostituibile della Chimica del sito di Porto Torres e la necessità di attrarre investimenti che lo consolidino).
«La chimica è un settore industriale fondamentale per il rilancio dell’economia del nostro Paese, e lo vogliamo mantenere con investimenti e con l’ammodernamento. Nel contesto nazionale la chimica sarda riveste un ruolo fondamentale». (Claudio Scajola, 27 gennaio 2009).
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Queste le promesse elettorali del Governo e dell’attuale maggioranza che guida la Regione. Ora, a poche settimane di distanza, la leggerezza, l’irresponsabilità, l’inganno nei confronti degli elettori, e soprattutto delle migliaia di lavoratori impegnati nel settore della chimica e delle loro famiglie, si rivelano in tutta la loro drammaticità.
La realtà è che, con il fallimento dell’operazione affidata alla Vynils di Fiorenzo Sartor, la crisi della chimica in Sardegna si aggrava enormemente, e giunge a un passo dal punto di non ritorno. Il Governo nazionale non sembra essere in grado di avviare soluzioni efficaci, e mostra di non avere la capacità di orientare le azioni della società di cui è principale azionista l’ENI. Esclusa dal tavolo nazionale della chimica, la Giunta regionale appare del tutto priva di autorevolezza nei confronti del Governo, senza una strategia per reagire al pericolo in atto, incapace persino di comprendere la gravità della situazione sociale determinata dall’acuirsi della crisi in un settore strategico per l’industria e l’economia della Sardegna.
In questo quadro di preoccupante disattenzione e incapacità, ed in attesa di conoscere le modalità della partecipazione del presidente Cappellacci alle manifestazioni a sostegno della chimica sarda – e contro un Governo che non ha mantenuto nessuno degli impegni assunti in campagna elettorale – si distingue l’assessore dell’Industria Farris, la quale, con dettagliata precisione, assicura oggi che esiste «una rete di soluzioni» per difendere «il ruolo strategico del comparto chimico». I lavoratori possono star tranquilli, secondo l’assessore, visto che «vi è tutto un sistema che si sta muovendo per loro: l’assessore dell’industria [la Farris stessa], l’intera Giunta Regionale, con il presidente Cappellacci in prima fila, il Ministero e le forze sociali». Parole di conforto che dovrebbero farci ben sperare. E invece, nonostante la rassicurante scoperta che il Presidente Cappellacci è in prima fila, siamo molto preoccupati, perché esse in realtà sono semplicemente il nulla.
Il Consiglio regionale non può lasciare che si prosegua in questo deserto di prospettive e di soluzioni. Per questo, nell’esprimere la massima preoccupazione e il massimo sostegno alle azioni delle rappresentanze sindacali e dei lavoratori, chiediamo che il presidente della Commissione industria convochi urgentemente l’assessore regionale all’industria, i vertici delle organizzazioni sindacali e di ENI, al fine di verificare le prospettive industriali del settore chimico, le azioni per individuare e sostenere investitori e progetti industriali credibili, il reale stato degli stabilimenti sardi, e predisporre tutte le azioni necessarie a prevenire ulteriori danni al tessuto industriale sardo, dopo quelli subiti recentemente nel Sulcis, nel nuorese e in altri territori dell’Isola.
Marco Meloni, consigliere regionale del Partito Democratico, vicepresidente della Commissione Industria e Lavoro.
Cagliari, 30 aprile 2009