Commissione Insularità, il mio intervento durante l’audizione della presidente Regione Sardegna

Commissione Insularità, il mio intervento durante l’audizione della presidente Regione Sardegna

Il mio intervento durante la seduta della Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’Insularità nel corso dell’audizione della Presiente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

Grazie Presidente,
Grazie Presidente Todde per la sua relazione e il suo intervento.

Conosce bene questa Commissione perché, come lei stessa ha ricordato, è stata nostra collega.
Sono certo che Lei saprà interpretare anche la necessaria instaurazione di una relazione con il suo corrispettivo, il Presidente della Regione Siciliana, perché io credo che la funzione dei Presidenti di Regione sia molto importante come stimolo al Governo e anche alla Commissione per passare ad una fase più attuativa dei nostri compiti.

Chiedo alla Presidente se, per esempio, sottoscrivere un documento unitario tra le due Regioni e i Presidenti – che appartengono d’altronde a due parti politiche differenti – per chiedere al Ministro Giorgetti un incontro per predisporre delle misure che non siano solo finanziarie nella Legge di Bilancio, non possa essere qualcosa che da maggior peso politico alla richiesta di attenzione da parte delle isole maggiori al Governo e al Parlamento.

Colgo l’occasione per dire a tutti noi che io credo sia necessario darsi una programmazione di attività che ci consenta di passare alla attuazione di quello che la Legge istitutiva di questa Commissione ci chiede di fare: non solo audizioni, ma stima dei costi dell’insularità, individuazione di settori meritevoli interventi compensativi, proposte di interventi, attivazione di risorse finanziarie adeguate rispetto al Fondo per l’insularità – ugualmente istituito, in seguito ad una proposta del Partito Democratico e tramite un emendamento del collega Silvio Lai con la legge di bilancio il 2023. Sono passati ormai quasi due anni e si è fatto ben poco. Io dico alla maggioranza di questa Commissione: o lavoriamo insieme a queste cose o vi assumerete il peso politico di non aver dato gambe a un principio costituzionale e una esigenza sentita, in particolare della Sicilia e della Sardegna.

Vorrei porre altre domande alla Presidente:

La prima è se ha colto nei rapporti col Governo la disponibilità ad aprire un dossier insularità, ad affrontare il tema.

La seconda. Faccio solo una battuta sul tema energia rinnovabile perché la questione è stata già affrontata, però c’è un atteggiamento, molto curioso, che somiglia a una recita per cui il centrodestra in Sardegna è totalmente inflessibile rispetto alla possibilità di qualunque intervento sul tema del rinnovabile – “Nessuna pala eolica”, ha appena detto il collega Giagoni. La stessa parte politica, il centrodestra, e il Governo, a Roma, presenta ricorso contro le misure che la Regione ha adottato in Consiglio Regionale, con la Legge n. 5, volte a stabilire una moratoria di nuovi impianti in attesa dell’individuazione di aree idonee.
Chiedo alla Presidente se ha colto nel Governo una volontà di un’interlocuzione che giunga a soluzioni condivise.
C’è, in Sardegna soprattutto, un clima davvero pesantissimo. Io credo che piuttosto che ragionare in punta di diritto, bisognerebbe trovare un’intesa perché si possa realmente fare in modo che la Sardegna non sia più il fanalino di coda, cioè la Regione più dipendente dal fossile, e perché ci sia la possibilità di essere protagonisti di un movimento positivo di utilizzo delle energie rinnovabili per la conversione energetica e perché questo avvenga senza danni all’ambiente e al paesaggio. Quindi chiedo che tipo di interlocuzione sta avendo col Governo e se ha visto qualche elemento di volontà di condivisione da parte del Governo.

Un’altra domanda che pongo è sulla continuità territoriale, aerea e marittima. Continuità che, l’ha detto anche la Presidente, è un fattore fondamentale per le isole, per la Sardegna in particolare. Esite una volontà, da parte del Governo, di intervenire, col consenso della Commissione, per giungere a un modello che superi quello attuale, che penalizza enormemente la libertà di movimento delle persone e delle merci?

Ultime due cose.
Innanzitutto, l’istruzione. Oggi è stato presentato il rapporto OCSE sull’istruzione: la Sardegna e la Sicilia sono tra le Regioni che hanno le performance peggiori in Europa sulla dispersione scolastica e sul livello di istruzione. Aumenta il numero degli insegnanti precari, perché il Governo da pochissimo spazio all’assunzione di chi ha già vinto il concorso; i nostri docenti, o chi vorrebbe fare il docente, deve fare i concorsi in giro per l’Italia, o comunque lontanissimo dalla Sardegna. Io personalmente ho presentato diverse interrogazioni al Governo senza avere risposta. Dunque, chiedo: qual è il piano della Regione perché l’istruzione torni ad essere un fattore di competitività?

Infine, la Presidente ha citato il tema della Glencore e dello stop alla linea di produzione dello zinco a Portovesme. Un tema che riguarda centinaia, quasi migliaia, compreso l’indotto, di lavoratori. Chiedo se, anche in questo caso, l’interlocuzione col Ministero sta portando il Governo a seguire questa drammatica vicenda con la adeguata attenzione, quale supporto è possibile assicurare nell’immediato ai lavoratori interessati da queste decisioni e al territorio del Sud iglesiente che è così fortemente danneggiato, ormai da decenni, dalla dismissione di una realtà industriale fondamentali.

Grazie.