DDL corruzione: PD, da Cdm solo spot elettorale

“Uno spot elettorale e niente più. Dopo due settimane di annunci e confusione, il governo scopre che nel Paese, a tutti i livelli istituzionali, esiste un’emergenza corruzione. Ma il Cdm, guarda caso, interviene solo 48 ore dopo la presentazione ufficiale delle liste per le elezioni regionali e ancora in maniera confusa, senza presentare nemmeno un testo e sfuggendo alle domande dei giornalisti”. Così Marco Meloni, responsabile Riforma dello Stato e PA della segreteria nazionale del PD, a proposito del ddl anti corruzione approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

“L’impressione – aggiunge Meloni – è che, spiazzato dagli scandali giudiziari che giorno dopo giorno vengono alla ribalta, Berlusconi provi a sventolare in extremis il vessillo della legalità solo per tacitare le polemiche, senza riuscire a stringere tra le mani nulla di concreto”.

“La verità – prosegue – è che il rapporto tra politica e amministrazione è un problema strutturale che deve essere trattato molto seriamente. Il PD torna a chiedere quanto già proposto all’indomani della relazione del presidente della Corte dei Conti: una sessione parlamentare ad hoc per discutere e approvare provvedimenti che rendano più severe e meno discrezionali le norme anticorruzione. Gli obiettivi restano gli stessi: rigore, trasparenza, legalità. Se la maggioranza e’ disposta a fare questo salto di qualità, siamo disponibili al confronto. Certamente terremo gli occhi ben aperti per verificare la coerenza tra quanto annunciato e l’effettiva condotta del governo e della maggioranza. Non dimentichiamoci – conclude – che questa è la destra che da anni scardina la legalità con le leggi ad personam e che mantiene al governo personaggi su cui pendono richieste d’arresto per reati di stampo mafioso”.