Cori fascisti a Parma: non basta commissariare, se mantiene la fiamma FdI non ha reciso legami col regime mussoliniano.

Cori fascisti a Parma: non basta commissariare, se mantiene la fiamma FdI non ha reciso legami col regime mussoliniano.

I cori fascisti e gli inni al Duce intonati nella sede di Fratelli d’Italia a Parma rappresentano un’offesa ai valori di una città Medaglia d’Oro della Resistenza e una ferita profonda alla memoria democratica dell’intero Paese.

Il commissariamento annunciato da Giovanni Donzelli appare come un tentativo frettoloso e insufficiente di chiudere una vicenda che, invece, richiama direttamente la cultura politica della destra di governo. Di fronte a fatti così gravi, non bastano provvedimenti interni o dichiarazioni di circostanza: serve una condanna chiara e pubblica da parte della Presidente Giorgia Meloni, accompagnata da una presa di posizione netta sul rapporto, ancora irrisolto, tra l’identità della destra italiana e la sua eredità fascista.

Finché la fiamma — simbolo di quel richiamo ideologico — continuerà a campeggiare nel logo di Fratelli d’Italia, episodi come quello di Parma non potranno essere considerati isolati. Se la destra oggi al governo intende davvero emanciparsi da quel passato, deve compiere un gesto concreto: cancellare la fiamma dal proprio simbolo e recidere ogni legame, senza ambiguità, con chi continua a oltraggiare la storia repubblicana e antifascista dell’Italia.