Deposito delle scorie nucleari in Sardegna: stop ai ciarlatani

Deposito delle scorie nucleari in Sardegna: stop ai ciarlatani

Non passa giorno, ormai da diversi mesi, senza che qualche esponente del centrodestra sardo alimenti allarmismi privi di qualsiasi fondamento sulla possibilità che il deposito nazionale delle scorie nucleari sia realizzato in Sardegna. Particolarmente attivo, nelle ultime settimane, l’on. Ugo Cappellacci. È un atteggiamento ormai insopportabile, che richiederebbe, sia da parte delle istituzioni che da parte degli organi di stampa, una verifica più puntuale della realtà oggettiva della questione.

Le cose sono molto chiare: anzitutto, è in corso una valutazione oggettiva, da parte di vari organi dello Stato e sulla base di criteri internazionali, circa l’idoneità di tutto il territorio nazionale ad ospitare il deposito.

Secondo: è ampiamente possibile tale rilevazione, che si concluderà tra qualche mese, includa la Sardegna tra i siti in grado di ospitare, per le caratteristiche del suo suolo, il deposito. Io sono ben felice di vivere in una regione nella quale non siano prevedibili terremoti, e non chiedo a istituzioni indipendenti di falsificare la realtà.

Terzo: una eventuale valutazione di questa natura non ha alcuna connessione con la scelta del sito di realizzazione del deposito, che verrà effettuata successivamente partendo da candidature volontarie. Si tratta di un aspetto che è necessario ripetere: la scelta avviene non solo con la partecipazione ma su richiesta dei territori interessati.

Sono convinto che dalla Sardegna non proverranno mai richieste di questo genere: per quanto i benefici economici potrebbero essere molto importanti e il deposito sarà un’infrastruttura sicura (se non lo fosse non dovrebbe essere costruito in nessuna parte d’Italia, anzi d’Europa!), la qualità ambientale della nostra Regione è il nostro bene più prezioso e ha un valore assai più alto. È giusto vigilare, ma è necessario evidenziare sempre che il deposito potrebbe essere costruito in Sardegna solo se le istituzioni sarde lo chiedessero. Solo se noi sardi lo volessimo, dunque; e noi sardi non lo vogliamo.

L’ultima considerazione è un appello. Chi parla di questo tema si attenga ai fatti e chi alimenta allarmi ingiustificati sia considerato per quello che è: un ciarlatano.

Marco Meloni, deputato del Partito Democratico

 

Roma, 26 marzo 2015