Disposizioni urgenti a favore del sistema educativo della Sardegna

Presentata dai Consiglieri regionali SOLINAS Antonio – CUCCU – MELONI Valerio – BRUNO – AGUS – BARRACCIU – CARIA – COCCO Pietro – CUCCA – DIANA Giampaolo – ESPA – LOTTO – MANCA – MELONI Marco – MORICONI – PORCU – SABATINI – SANNA Gian Valerio

La presente proposta di legge introduce una serie di provvedimenti tesi a sostenere il sistema educativo della Sardegna, in un momento nel quale esso si trova a vivere un frangente estremamente critico.

Le amministrazioni locali, le autonomie scolastiche, le forze sociali, le famiglie degli studenti, in questi ultimi mesi, hanno, in misura crescente, rappresentato il proprio malessere e le proprie preoccupazioni per l’evidente scadimento dell’offerta formativa della scuola in Sardegna, minacciata ulteriormente, nei prossimi mesi, dalle politiche di contenimento delle spese attuate dal Governo nazionale.

Edifici scolastici vetusti e spesso insicuri; tassi di dispersione e di abbandono molto elevati; infrastrutturazione tecnologica lontana dagli standard necessari; progressiva scomparsa delle scuole dai piccoli centri dell’interno; crescente pendolarità; inadeguata attenzione nei confronti della disabilità e del disagio sociale; inesistenza di azioni specifiche tese all’integrazione degli studenti stranieri; drastica diminuzione della forza lavoro, con effetti devastanti sulla componente precaria; scarsa motivazione del personale docente. Sono tanti i fronti aperti che finiscono per limitare pesantemente il diritto alla conoscenza, strumento fondamentale per l’affermazione di un pieno diritto di cittadinanza e per porre le basi per lo sviluppo socio-economico del quale la Sardegna ha certamente bisogno.

Siamo insomma ben lontani dal raggiungimento dell’obiettivo generale enunciato dal Consiglio europeo di Lisbona nel 2000, quello di una “economia basata sulla conoscenza più dinamica e più competitiva nel mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.

Alcune cifre fotografano, impietosamente, la situazione sarda: le percentuali di dispersione rimangono ancora tra le più elevate d’Italia (tra il 22 ed il 28 per cento); le competenze rilevate dal sistema OCSE-PISA pongono gli studenti sardi agli ultimi posti; bassa è la percentuale dei laureati e dei diplomati, come basso è anche il numero dei diplomati che si iscrivono all’università.

Di fronte alle numerose emergenze appare fondamentale, in attesa di una legge-quadro, intervenire urgentemente per dare risposte tempestive, incisive ed efficaci rispetto alle questioni in campo. Risposte che, fino ad ora, la Giunta regionale non è stata in grado di dare, né sotto il profilo quantitativo, né tanto meno sotto quello qualitativo.

Alla luce di quanto premesso, l’articolato proposto introduce una serie di misure che, aggredendo con risposte adeguate le problematicità più evidenti, portano un significativo contributo nel tentativo, da un lato, di attutire gli effetti della politica di tagli operata dal Governo nazionale, cercando, nel contempo, di elevare i livelli qualitativi dell’offerta formativa della scuola nell’Isola.

Particolarmente importante l’articolo che prevede l’intervento diretto della Regione nella difesa della presenza delle scuole anche nei piccoli comuni. La misura avrà un duplice effetto: salvare un fondamentale presidio culturale, nell’ottica della lotta allo spopolamento; creare opportunità lavorative per i lavoratori precari, che in questo momento rischiano di essere definitivamente espulsi dal sistema scolastico.

Descrizione dell’articolato della proposta di legge

La proposta di legge è costituita da 11 articoli.

L’articolo 1 presenta la proposta di legge individuandone l’oggetto ed il contenuto.

L’articolo 2 ne indica le finalità, impegnando Regione ed enti locali, ad indirizzare la propria azione ad elevare i livelli di istruzione della popolazione della Sardegna.

L’articolo 3 individua la concertazione tra Regione, enti locali, autonomie scolastiche e tutti i soggetti operanti nel sistema educativo, come metodo di lavoro privilegiato.

L’articolo 4 impegna la Regione alla predisposizione di un Piano straordinario per l’edilizia scolastica e per le nuove tecnologie.

L’articolo 5 istituisce l’Osservatorio regionale contro la dispersione scolastica, articolato in un ufficio regionale ed otto uffici provinciali.

L’articolo 6 introduce, prendendo come modello gli interventi della Giunta regionale del 2007 e del 2008, interventi per potenziare l’offerta formativa, nell’obiettivo di combattere la dispersione scolastica, di motivare il personale in ruolo, di sostenere il personale precario.

L’articolo 7 prevede un piano straordinario di formazione per i docenti, legato alle nuove tecnologie ed alla didattica.

L’articolo 8 introduce misure a sostegno degli studenti con disabilità, in situazione di disagio sociale e dei migranti.

L’articolo 9 prevede interventi tesi a mantenere l’esistenza delle scuole anche nei piccoli comuni, cercando di limitare al minimo gli effetti del pendolarismo ed introducendo contestualmente misure di sostegno al precariato.

L’articolo 10 impegna la Regione ad aprire un tavolo di confronto permanente con il MIUR.

L’articolo 11 individua la copertura finanziaria delle norme introdotte.

 

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