Disposizioni urgenti e straordinarie volte alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ed al rilancio dell’economia

Presentata dai Consiglieri regionali BRUNO – AGUS – BARRACCIU – CARIA – COCCO Pietro – CUCCA – CUCCU – DIANA Giampaolo – ESPA – LOTTO – MANCA – MELONI Marco – MELONI Valerio – MORICONI – PORCU – SABATINI – SOLINAS Antonio – SANNA Gian Valerio – SORU

 

La presente proposta di legge si propone di attuare nella Regione Sardegna un piano straordinario per la qualificazione del patrimonio edilizio abitativo volto a concretizzare una incentivazione dell’economia regionale in risposta alla grave crisi economica.

La proposta è redatta sulla base di una duplice visione delle problematiche economiche in gioco; la prima riguardante essenzialmente l’incentivazione dell’economia dell’impresa edilizia e la seconda con uno sguardo alle fasce sociali più deboli che non trovano possibilità di accesso al bene prima casa.

Con un finanziamento complessivo di 100 milioni di euro per il triennio 2010/2012 si provvede al finanziamento di 25 milioni di euro all’anno per contributi a fondo perduto ai sensi dell’articolo 8, comma 23, lettera b) e comma 24 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), che consente l’erogazione a circa 1.200 nuclei familiari di un contributo a fondo perduto di 25.000 euro.

È previsto, inoltre, un investimento di 25 milioni di euro per interventi di edilizia residenziale pubblica nei comuni della Regione e un incremento della dotazione annuale di 30 milioni di euro per il 2010, 2011, 2012 dei benefici di cui alla legge regionale n. 32 del 1985, per la quale è disposta altresì una estensione delle fattispecie di accesso.

Viene, inoltre, prevista una importante iniziativa per il completamento del cosiddetto “non finito”, ovvero l’insieme di quelle realizzazioni edilizie non portate a compimento quali facciate, intonaci, strutture grezze, coperture, selciati, recinzioni, urbanizzazioni primarie ecc. Per tali intereventi sono previsti contributi a fondo perduto per coloro che vantano un reddito inferiore ai 35.000 euro e pari al massimo al 70 per cento dell’investimento previsto.

La presente legge inoltre prevede, agli articoli 3 e 4, la possibilità di ampliamenti volumetrici all’interno del patrimonio edilizio esistente nel rispetto del sistema di vincoli e di tutele disposto dalla pianificazione nazionale e regionale sovraordinata, e a condizione che gli immobili interessati agli interventi siano dotati dei titoli abilitativi alla data del 31 marzo 2009. Gli interventi di ampliamento inoltre sono subordinati alla non modifica delle destinazioni d’uso esistenti.

Al fine di armonizzare su tutto il territorio regionale gli effetti delle disposizioni della presente legge è previsto che i finanziamenti di cui all’articolo 9, per ogni categoria di intervento, dovranno essere assegnati sulla base di parametri territoriali definiti per il 30 per cento in parti uguali per ogni territorio provinciale, il 30 per cento sulla base dell’estensione territoriale e il 40 per cento sulla base della consistenza demografica.

Le disposizioni previste nella presente si propongono il rispetto dei livelli di autonomia e di competenza dei singoli comuni che dovranno recepire, con atto deliberativo dei rispettivi consigli comunali, le disposizioni di che trattasi e potranno altresì limitarne l’attuazione al fine di conseguire la migliore coerenza e congruità con gli strumenti urbanistici in vigore o in fase di avanzata adozione.

Scarica la proposta di legge.