DL Istruzione: primi investimenti dopo anni, bella notizia per l’Italia
DL Istruzione: primi investimenti dopo anni, bella notizia per l’Italia
Il decreto “L’istruzione riparte” è legge: una bellissima notizia per il Partito Democratico e per il Paese. Dopo anni, finalmente – grazie soprattutto all’impegno del Ministro Carrozza e al proficuo lavoro parlamentare, guidato da Manuela Ghizzoni, Maria Coscia e Francesca Puglisi– si guarda alle politiche della conoscenza con una logica di investimento.
È nell’interesse di tutta l’Italia, anzitutto, tornare a investire nel welfare studentesco e nel diritto allo studio: tra borse e aiuti per gli studenti, il decreto stanzia 115 milioni di euro. Così come è nell’interesse di tutto il tessuto economico investire in un orientamento precoce, con veri percorsi di transizione al lavoro e tirocini che siano parte integrante della formazione.
Delle questioni affrontate con “L’istruzione riparte”, ne segnalo tre principali. La prima è la dispersione scolastica, il cui costo nel nostro Paese è stimato 70 miliardi. Siamo ben lontani dall’obiettivo di Europa2020 (10% di dispersione scolastica) e in alcune regioni (a partire da Sardegna, Sicilia e Campania) il dato è ben sopra il 20%. Per questo il decreto stanzia 15 milioni, da integrare con i programmi europei.
La seconda questione è la sicurezza delle scuole: non vogliamo mai più agire dopo le tragedie. Grazie all’intervento della Banca Europea per gli Investimenti e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, nella programmazione 2013-2015 realizzeremo un piano di edilizia scolastica senza precedenti: 850 milioni per le ristrutturazioni, l’adeguamento antisismico, l’efficienza energetica, la costruzione di nuove scuole.
Il terzo tema è il reclutamento: negli ultimi anni il sovrapporsi di riforme ha generato un caos inaccettabile nei percorsi per l’accesso alla carriera dell’insegnante. Di qui la frustrazione del corpo docente e la rottura della continuità didattica, dovuta alla crescente precarizzazione. L’istruzione riparte anche, oggi, con un piano triennale delle immissioni in ruolo di 69.000 docenti (primo passo verso il nostro obiettivo, che resta l’organico funzionale), e sanando l’enorme ingiustizia verso i bambini e ragazzi con bisogni speciali, con l’assunzione di oltre 26.000 insegnanti di sostegno.
Il nostro compito, ora, è continuare l’impegno del Partito Democratico con la massima concretezza, a partire dal rafforzamento del diritto allo studio già nella Legge di Stabilità.
Marco Meloni, deputato e responsabile Istruzione, Università e ricerca del Partito Democratico.