Due proposte di legge per avvicinare la Sardegna all’Europa

Come mi ero impegnato a fare qualche giorno fa, oggi, insieme ai consiglieri regionali del PD, ho presentato la proposta di legge nazionale per garantire i seggi della Sardegna al Parlamento europeo. Uno strumento per assicurare il diritto del popolo sardo di esprimere una rappresentanza nel Parlamento Europeo. Un diritto che sta scritto nel Trattato comunitario (il Parlamento europeo è «composto di rappresentanti dei popoli degli Stati riuniti nella Comunità»). Un diritto che tutti, dal Governo alle forze politiche e sociali, hanno riconosciuto anche nel corso delle recenti campagne elettorali, ma che anche stavolta risulta sostanzialmente negato.
 
Il risultato delle recenti elezioni conferma infatti che una circoscrizione elettorale artificiale come quella attuale (Sardegna-Sicilia) discrimina i cittadini sardi. Neppure un successo elettorale eccezionale come quello conseguito in questa occasione dai candidati sardi, che in alcuni casi hanno raggiunto un numero di voti di preferenza tale da garantire l’elezione in qualsiasi altra circoscrizione, ha consentito l’elezione, e – come nella scorsa legislatura – un sardo potrà ricoprire l’incarico di parlamentare europeo solo grazie all’operare dei meccanismi dell’incompatibilità e delle opzioni.

Il tema è già stato portato all’attenzione del Parlamento, in particolare dai senatori del Partito democratico, ma finora invano. Ricordiamo che nel corso dell’approvazione delle modifiche alla legge elettorale, pochi mesi fa, è stata addirittura negata la possibilità di votare gli emendamenti che miravano a istituire il collegio Sardegna, e che – contrariamente agli impegni assunti in Parlamento – il Governo non ha presentato alcun Disegno di legge sulla materia.

Per questo, insieme ai colleghi del gruppo consiliare del Partito Democratico, ho presentato una proposta di Legge nazionale, che, se approvata dal Consiglio regionale, porterebbe all’attenzione del Parlamento con la massima forza il diritto del popolo sardo ad essere rappresentato nel Parlamento europeo.

La Sardegna avrebbe grande bisogno di una rappresentanza nel Parlamento europeo. Non solo per affermare la propria identità di popolo, che riteniamo comunque fondamentale, ma per tutelare più direttamente i diritti e le aspettative della comunità regionale, su temi molto vasti. Solo per fare qualche esempio, pensiamo ai benefici che potrebbero derivare dall’applicazione effettiva delle norme del Trattato sull’insularità, le politiche di coesione socioeconomica e di sostegno allo sviluppo delle imprese, le politiche di vicinato rivolte in particolare all’area Euromediterranea, le politiche agricole, quelle dell’istruzione e dell’immigrazione.

La proposta che viene presentata ora, all’indomani delle elezioni e a cinque anni dal prossimo rinnovo del Parlamento europeo, perché da un lato è ancora presente un alto livello di attenzione nell’opinione pubblica sul tema dell’Europa e sulle conseguenze del deficit di rappresentanza della Sardegna nell’assemblea rappresentativa dei popoli europei, e dall’altro il tema è sottratto agli interessi delle parti politiche e dei territori, che si manifestano più intensamente in prossimità delle tornate elettorali.

La proposta di legge riprende le linee di fondo di analoghe proposte poste all’esame del Parlamento nazionale (Disegno di Legge Zanda – Sanna), integrandole al fine di garantire l’obiettivo di assegnare alla nostra Isola l’effettiva rappresentanza alla quale essa avrebbe diritto in base al criterio demografico.

I principali contenuti della proposta:

a) l’attuale circoscrizione elettorale dell’Italia insulare, formata da Sicilia e Sardegna, viene divisa in due circoscrizioni autonome;

b) l’attuale meccanismo di attribuzione dei seggi viene corretto, così da assicurare che i seggi previsti in base al loro peso demografico per ciascuna circoscrizione vengano realmente assegnati, ed evitare l’effetto distorsivo, verificatosi anche in queste elezioni, per cui le circoscrizioni con più elettori si vedono normalmente attribuiti più seggi di quanti siano loro assegnati, sottraendoli alle circoscrizioni con meno abitanti. La Sardegna avrebbe così la certezza di essere rappresentata a Strasburgo e Bruxelles da due parlamentari europei.

La prossima settimana presenteremo un’altra proposta, per l’adozione della “Legge comunitaria regionale“. Si tratta della legge che disciplina le modalità attraverso le quali la Regione partecipa alle decisioni dell’Unione europea e adotta le leggi regionali di attuazione delle norme comunitarie. Una legge che riteniamo essenziale per migliorare la capacità della Regione di essere informata e consapevole dei propri interessi, di partecipare della realizzazione degli strumenti che possono garantirli nel sistema di norme e di ripartizione delle risorse finanziarie dell’UE.

Scarica la proposta di legge