E i Lettiani già premono per dare il voto agli Erasmus

E i Lettiani già premono per dare il voto agli Erasmus

di Carlo Bertini, La Stampa del 16 settembre 2013

Che il rischio elezioni anticipate sia sempre dietro l’angolo lo si nota anche da piccoli particolari: basta vedere cosa si muove nelle commissioni parlamentari, malgrado Letta continui a dirsi convinti che nessuno si prenderà la briga di far cadere il suo esecutivo. Sarà solo una coincidenza temporale, ma uno dei suoi deputati, Marco Meloni, ha ritirato fuori la proposta Ceccanti per il voto agli studenti fuori sede, meglio nota come “voto agli Erasmus” che a gennaio si impantanò dopo varie traversie. Prima delle elezioni il governo aveva tentato l’estensione del voto a migliaia di giovani <<temporaneamente residenti per motivi di studio>>, ma la norma fu considerata impraticabile sotto il profilo amministrativo, così come si considerò troppo elevato il costo del rimborso dei viaggi in Italia per esercitare il diritto di voto. Allora il PD prese l’impegno a intervenire per via legislativa. E ora Meloni insieme ai giovani trentenni deputati del Pd proverà a far inserire al più presto all’ordine del giorno della Commissione Affari Costituzionali una proposta di legge ad hoc, firmata anche dal capogruppo Speranza.

In sei articoli, la norma punta ad allargare la platea di elettori col voto per corrispondenza a tutti coloro che << si trovano temporaneamente all’estero per almeno un mese e non più di dodici mesi e ai loro familiari conviventi>>. In ogni consolato verrebbe costituito un ufficio elettorale che costituisca un elenco dei cittadini italiani temporaneamente all’estero. Che dovrebbero presentarsi quaranta giorni prima del voto con passaporto e documentazione che attesti il domicilio all’estero. I consolati 25 giorni prima delle elezioni dovrebbero inviare ai comuni gli elenchi in modo da far depennare dalle liste quegli elettori che dovranno votare per posta.

E il fatto che l’ultimo articolo stabilisca che il regolamento attuativo della legge venga emanato anche in assenza di un parere parlamentare, fa capire quanto i tempi possano risultare stretti e la fretta di far votare anche i ragazzi che studiano oltre confine sia considerato fattore da non trascurare quando si andrà allo scontro elettorale…