E le regole di Orsoni fanno scuola nel Pd

E ora la Direttiva Orsoni fa scuola. Anzi, pare proprio che sia stata presa ad esempio da altri enti locali alle prese con vere o presunte “parentopoli” in salsa locale. E proprio mentre altre amministrazioni comunali, vedi Catania o Firenze, si stanno interessando alla direttiva, il sindaco raccoglie anche il giudizio positivo dell’establishment del Partito Democratico. Orsoni è letteralmente portato in palmo di mano da Marco Meloni, responsabile nazionale per la Pubblica Amministrazione del Pd, e lodi arrivano anche dal sito www.360mag.it vicino alle posizioni di Enrico Letta. Insomma, un exploit bell’e buono tanto che gli esponenti del Pd parlano di “risposta concreta alle parentopoli di Alemanno”. «Si tratta di un’iniziativa lodevole – spiega Meloni – e da rilanciare con grande forza. Da un lato la giunta Alemanno e gli scandali delle assunzioni per linea dinastica; dall’altro chi, come Orsoni, che fa del rigore e del merito una bussola nella selezione dei dipendenti. Ecco la differenza. Nei fatti e non nelle chiacchiere». Insomma, anche tenuto conto dei distinguo in passato tra sindaco e Pd (ma a livello locale, poi finiti nel dimenticatoio), ora il Partito democratico a livello nazionale riconosce il lavoro svolto dal primo cittadino con l’obiettivo della trasparenza nella Pubblica Amministrazione e, in particolare, nelle aziende municipalizzate e partecipate. Ma c’è di più la “dottrina Orsoni” farà scuola tanto che proprio Meloni ha annunciato che la “direttiva verrà presentata – ha detto l’esponente Pd – alla prossima Assemblea nazionale, tanto che un documento che ne ricalca in sintesi gli stessi concetti, verrà presentato ai militanti del partito». E non finirà qui. «Regole antiparentopoli e procedure improntate alla trasparenza e al rigore. Una volta approvato il documento – conclude Meloni – a tutti gli amministratori del Partito democratico verrà richiesto di sottoscrivere un “Codice di responsabilità” al quale tutti dovranno attenersi rigorosamente».