Enti locali, il monito di Pigliaru: via libera alla riforma o tutti a casa

Enti locali, il monito di Pigliaru: via libera alla riforma o tutti a casa

di Matteo Sau, da L’Unione Sarda del 30 ottobre 2015

Vertice con Ganau ed Erriu: il governatore non vuole modificare il testo della Giunta

Il presidente Pigliaru adotta la linea dura sulla riforma degli enti locali e per ora non intende fare marcia indietro rispetto al testo originale.
Il governatore avrebbe pure ipotizzato il rischio di andare tutti a casa, se la riforma non dovesse passare con lo schema deciso dalla Giunta. Ieri in Consiglio regionale Pigliaru ha incontrato il presidente dell’assemblea, Gianfranco Ganau assieme all’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, per cercare di capire in che modo accorciare le distanze: anche se la posizione del presidente rimane rigida.
LE CONSEGUENZE Il principio sul quale Pigliaru si batte riguarda la volontà di diminuire gli enti e non aumentarli.
Questo è un primo aspetto sul quale il presidente non vuole eccepire. Altra questione è il rischio che, modificando l’assetto del governo territoriale nell’Isola, venga stravolta anche l’ipotesi di riordino delle Asl, tarata sul testo della Giunta. La posta in palio è molto alta e si cammina sul filo di lana per trovare il compromesso tra le richieste dei territori e la riforma secondo lo schema Pigliaru.
Il muro contro muro farebbe sì vincere una battaglia al presidente ma lo costringerebbe a perdere la guerra perché il nord e il centro dell’Isola sarebbero in rivolta.
Il presidente Ganau prova a giocare il ruolo di mediatore: ieri pomeriggio ha incontrato i consiglieri di maggioranza della commissione Autonomia per cercare di limare le posizioni più estreme.
COMPENSAZIONE Al nord si fanno le barricate: Sassari chiede lo status di città metropolitana e la Gallura vuole mantenere la propria autonomia. Nel centro Sardegna ci si interroga su quale sia il rischio di una polarizzazione ai due capi, lasciando una specie di terra di nessuno abbandonata al proprio destino.
Per questo qualcuno comincia a porre questioni. Il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini è l’unico rappresentante dell’Ogliastra. «È necessario fare una legge che permetta una crescita uniforme di tutta la Sardegna». L’Ogliastra, orfana della Provincia, dovrà riorganizzarsi sullo schema delle unioni dei Comuni. L’ipotesi è che si arrivi a un’unica unione dei Comuni di tutto il territorio per la gestione dei servizi integrati. Secondo l’esponente democratico «alla Sardegna rurale, che coincide soprattutto con il territorio interno, vada applicata maggiore considerazione per garantire uno sviluppo equilibrato».
IL CENTRO SARDEGNA Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si inserisce nella guerra fra nord e sud causata dalla «Giunta che continua ad alimentare i campanilismi». Pittalis rilancia il territorio del Nuorese (suo collegio elettorale) e critica il centrosinistra «imbrigliato in una lotta tra opposti egoismi». Il consigliere forzista crede nella centralità dei Comuni e lancia lo slogan “tutta la Sardegna Città metropolitana”: cioè un territorio «in cui ogni comunità viene chiamata, a parità di condizioni, a fare la propria parte».
Roberto Deriu (Pd) approfondisce gli aspetti tecnici: «Stiamo cercando soluzioni per trovare un equilibrio tecnico per l’assetto istituzionale e politico». Inevitabile il riferimento al proprio territorio nuorese, considerato in una «dinamica tirrenica, che necessità di una seria disciplina di transizione dal sistema Provincia».
LA COMMISSIONE In mezzo alla tormenta, la commissione Autonomia lavora per l’analisi del testo. Il presidente del parlamentino, Francesco Agus (Sel), sottolinea che «si tratta di una legge molto complessa che stiamo esaminando con attenzione». Poi arriva l’invito per tutta la politica sarda perché «riesca a superare uno schema territoriale vecchio e a concentrarsi maggiormente sui cambiamenti che la legge prevede, come la gestione di strade e rifiuti».
Matteo Sau