Eolico: opposizioni, assenze Cappellacci causa ritardi per imprese

“Il presidente Cappellacci con le sue reiterate assenze dai lavori consiliari non solo vanifica il lavoro delle Commissioni ma è responsabile dei ritardi che il sistema delle imprese sarde subisce per la mancata produzione di provvedimenti a loro favore”. Lo hanno sostenuto i consiglieri regionali dei gruppi dell’opposizione Gianpaolo Diana, Luigi Lotto, Antonio Solinas, Daniele Cocco, Claudia Zuncheddu, Pietro Cocco e Marco Meloni che hanno abbandonato il lavori delle Commissioni Quinta e Sesta riunite congiuntamente per audire il Presidente Cappellacci che ancora una volta con protervia ha snobbato l’incontro volto alla definizione del provvedimento legislativo in materia di fonti di energia rinnovabili.

Le due Commissioni sulla base del disposto di un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio regionale nel febbraio scorso, hanno avuto il mandato di produrre una ipotesi di soluzione per sbloccare la situazione che si e’ venuta a creare in materia di fonti rinnovabili e porre rimedio alla situazione penalizzante determinata in modo inverosimile da due provvedimenti adottati dalla maggioranza: l’articolo 6 della legger regionale 3 del 2009 e la Deliberazione della Giunta regionale sulle linee guida per gli impianti, atti che di fatto hanno immobilizzato il settore creando un palese danno alle imprese sarde.

La soluzione individuata dalle Commissioni Ambiente e Industria è contenuta in una leggina di un solo articolo che mira a sbloccare la situazione. L’audizione del presidente Cappellacci, voluta dai componenti della maggioranza e fatta in ossequio ad un garbo istituzionale, oggi era intesa come il via alla presentazione del provvedimento di legge.

“L’assenza del presidente della Regione – hanno dichiarato i consiglieri dei gruppi dell’opposizione – ingiustificata, irresponsabile, dannosa e offensiva non può più essere tollerata e soprattutto non può essere motivo frenante della nostra attività. Pertanto abbiamo sollecitato i due Presidenti delle Commissioni di farsi carico di richiedere alla Presidente del Consiglio regionale la convocazione urgente del Consiglio per licenziare il provvedimento e sbloccare una situazione che è nell’evidenza dei fatti un ulteriore danno per la nostra economia”. (AGI)