Europa: parole gravi, l’Italia non puó stare con regimi illiberali che indeboliscono UE

Europa: parole gravi, l’Italia non puó stare con regimi illiberali che indeboliscono UE

Le parole pronunciate da Viktor Orban a Roma sono gravi e pericolose, e pesano come un macigno sulla credibilità di chi ne è alleato politico nel nostro Paese. Dire che l’Europa non conta nulla significa negarne la storia e il ruolo, mostrarla divisa e indebolirne la forza negoziale. Dietro il suo sovranismo isolazionista c’è un disegno preciso: dividere e paralizzare l’Europa. Lo conferma anche il tentativo inquietante del governo ungherese di smentire l’evidenza delle sue dichiarazioni e di attaccare la stampa libera, come fatto con Report e Repubblica.

La delegittimazione e l’attacco alla libertà dei media – di cui non a caso Orban è un tragico esempio nella sua Ungheria – è un tratto distintivo non delle democrazie europee, ma dei regimi illiberali.
A queste posizioni Giorgia Meloni ha strizzato l’occhio la scorsa settimana in Senato, ribadendo la propria contrarietà al superamento dell’unanimità che blocca il potere decisionale dell’Ue. Un favore proprio a Orban, che usa il diritto di veto – lo ha fatto ampiamente anche contro l’Italia – come arma di ricatto e continua a ostacolare la solidarietà, i diritti e la democrazia nel suo Paese e in Europa.

Noi invece vogliamo esattamente l’opposto: un’Europa unita, forte, protagonista nel mondo, che non deleghi oltreoceano la propria politica estera e che sappia essere attore globale in un sistema multilaterale. Per questo ci aspettiamo che la presidente del Consiglio prenda, in modo inequivocabile, le distanze da chi lavora per indebolire l’Unione europea dall’interno.