Fondamentale investire nel diritto allo studio, norma sara’ migliorata
“Le obiezioni che la senatrice Giannini propone rispetto all’emendamento del quale sono primo firmatario richiedono una precisazione. Anzitutto si tratta di una norma presentata da tutto il gruppo del PD, e votata da tutta la maggioranza, compresa Scelta Civica. In secondo luogo, la Giannini sa che un emendamento successivo ha innalzato la quota premiale del FFO dal 7 al 20%, percio’ le risorse destinate al programma per il diritto allo studio non sarebbero sostenibili, al momento, dal sistema universitario. Per questo e per dare un ruolo adeguato alle Regioni, oggi la Camera ha approvato un ordine del giorno con il quale forze politiche e governo si impegnano a rendere graduale e sostenibile l’applicazione dei due emendamenti interessati, così da trasferire sul diritto allo studio circa 100 milioni; assicurare che le risorse statali per il fondo integrativo per il diritto allo studio e per il Fondo ordinario per le università vengano mantenute come minimo al livello dello scorso anno. Dunque, come la senatrice Giannini sa benissimo, c’è la volontà di tutte le forze della maggioranza di modificare il testo. Spero che sappia altrettanto bene che il programma di governo, sul quale anche lei ha votato la fiducia, cita come prima priorità per l’università aumentare il numero dei laureati e rendere effettivo l’articolo 34 della Costituzione, assicurando agli studenti capaci e meritevoli “ancorché privi di mezzi” di terminare gli studi. Un articolo del tutto inattuato, visto che solo il 7% di studenti ricevono una borsa di studio, contro il 25 o 30% di Francia o Germania. La conseguenza nota è il crollo delle immatricolazioni, scese del 10% solo nell’ultimo anno. Dunque confermo alla senatrice Giannini la nostra volontà di migliorare – anche con il suo qualificato contributo – la norma. Quel che non è più tollerabile è assistere distrattamente all’emergenza diritto allo studio: è invece urgentissimo passare dalle parole ai fatti, dando voce a chi neppure sa di vedersi negato un fondamentale diritto costituzionale, perché neppure percepisce la possibilità di frequentare l’università, e migliorare così le proprie prospettive professionali e di vita. Intervenire aumentando da subito del 30/40% gli studenti che ricevono una borsa di studio significa precisamente questo”.
Lo dichiara Marco Meloni, deputato e responsabile Istruzione, Università e Ricerca del Partito Democratico.