Il congresso PD non crei instabilità, da Renzi parole preoccupanti

Il congresso PD non crei instabilità, da Renzi parole preoccupanti

assembleaÈ un peccato che l’assemblea del PD non abbia approvato le modifiche allo statuto del PD, tenendo in vita norme ormai superate dai fatti e difficilmente compatibili con gli indirizzi per il regolamento congressuale approvati poco prima. Ad ogni modo – benché le regole statutarie siano importanti – meglio non perderci in troppi formalismi né sulle date né riguardo al rapporto tra segreteria e candidatura alla presidenza del Consiglio: sono certo che, chiunque verrà eletto segretario, sarà mantenuta la possibilità di primarie aperte per la premiership, in modo da scegliere il candidato del centrosinistra maggiormente competitivo. Ci preoccupa molto di più lo stato dell’Italia e la funzione del PD nel riformare le istituzioni repubblicane e nel far ripartire la crescita: si tratta dei due compiti che ci siamo caricati sulle spalle votando la fiducia al governo guidato da Enrico Letta, che abbiamo il dovere di assolvere con determinazione, e che possono essere conseguiti solo con la stabilità di governo. Per questo le notizie più preoccupanti di oggi sono altre: l’attenzione spasmodica a celebrare le primarie per la segreteria del PD in una data utile a consentire le elezioni anticipate in primavera, e ancor più i toni distaccati e a tratti irridenti usati da Renzi nei confronti del governo che il PD guida e sostiene. Sarebbe inaccettabile che il congresso del PD si giocasse sulla pelle delle istituzioni e della stabilità di governo, perché a pagarne le conseguenze sarebbe tutto il Paese, che – c’è da esserne certi – non ci perdonerebbe un errore dalle conseguenze così drammatiche.