Il Fatto Quotidiano – Marco Meloni: “Altro che congiura, ormai Matteo è solo”

Il Fatto Quotidiano – Marco Meloni: “Altro che congiura, ormai Matteo è solo”

Tratto da Il Fatto Quotidiano – 8 luglio 2017

“Questo non è uno scivolone, ma una lesione dei valori del Pd, che ci fa vergognare. ‘Aiutamoli a casa loro’ può dirlo CasaPound, non noi”. Per Marco Meloni, deputato del Pd, lettiano, la frase di Matteo Renzi sui migranti non ha scusanti. “Del resto non credo che la cancellerà dal suo libro” scandisce dalla sua Sardegna. Tra vari incontri, Meloni risponde, su tutto.

E così si riparte da una domanda: Renzi si incarta sull’immigrazione perché crede di aver perso le Comunali su questo tema? E Meloni va di sarcasmo: “Noi non abbiamo perso, lo ha detto il segretario nella sua relazione e nelle sue repliche in Direzione, due giorni fa”. C’era anche il deputato sardo, ai lavori. E viene da chiedergli: si respirava il clima della congiura, per tirare giù il leader? Pausa, e risposta: “Non ho sentito aria di congiura, ma un generalizzato sco
nforto. Rassegnazione, anche tra tanti renziani. Non possono dirlo, ma ormai non gli credono più neanche loro. L’unico concetto che ripete Renzi è quello della condivisione. Insiste sull’esigenza di urlare che si è fatto tutto bene”. Ma non è proprio così, sostiene il deputato: “Le politiche economiche a colpi di bonus, senza distinguere tra redditi, hanno fallito, visto che cresciamo meno di tutti. E proprio sull’immigrazione, lasciare l’operazione Mare Nostrum ci ha fatto risparmiare qualche soldo ma evidentemente non ha funzionato. Ora il tema andrebbe governato, ma non è inseguendo la Lega che si può farlo. Anche perché così non guadagni un voto, mentre perdi l’identità, l’anima”. Insomma, nulla da salvare? “Il problema è che la linea è erratica, su tutto. E non a caso dal 2014 ad oggi si è perso tutto il perdibile, dalla Liguria alle Comunali”. Ma i maggiorenti del Pd butteranno giù Renzi, magari dopo le elezioni in Sicilia di novembre, per candidare a Palazzo Chigi Gentiloni? “Non so cosa accadrà. Renzi è un segretario eletto alle primarie, legittimamente. Però Gentiloni sta lavorando bene, viste le condizioni date, ed è molto più popolare di lui”.

Quindi? “Il discorso sul candidato premier con questa legge elettorale proporzionale non ha senso. Piuttosto, il Pd si era impegnato a cambiarla, restituendo il diritto di scelta ai cittadini”. Pare difficile riuscirci, non crede? “Vedremo – ma il nodo resta quello. E comunque, se si rendesse conto che non è il più adatto il segretario del Pd sarebbe il primo a farsi da parte, non crede?” sillaba Meloni. Ed è un’altra battuta al fiele. Intanto più d’uno invoca Enrico Letta come leader di un centrosinistra unito. Proprio lui, rimosso da Palazzo Chigi con un voto della direzione neo-renziana. Fu congiura? “La direzione prese atto di un’indicazione del segretario, che smentendo se stesso tolse Letta per prendersi quel posto. E fu un grave errore, più che una congiura”. Ma ora, che farà Letta? “È una persona seria, impegnata nel suo lavoro di direttore della scuola di Affari internazionali di Parigi e nella scuola di Politiche che gestiamo in Italia. Rispetterà i suoi impegni. Da figura che può dare ancora molto all’Italia”.

[Luca De Carolis]

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