Il Governo ha impugnato la Legge Regionale che permette ai medici in pensione di affrontare l’emergenza sanitaria in Sardegna. Sul diritto di avere un medico di base prevalgono i loro formalismi

Il Governo ha impugnato la Legge Regionale che permette ai medici in pensione di affrontare l’emergenza sanitaria in Sardegna. Sul diritto di avere un medico di base prevalgono i loro formalismi

Nota stampa – mercoledì 16 ottobre

La decisione del Governo di impugnare la legge regionale della Sardegna n. 12/2024 appare incomprensibile e contraddittoria. Dal 2007 la nostra Regione si fa integralmente carico del fabbisogno sanitario sul proprio territorio, senza gravare sul bilancio dello Stato. Questo vuol dire che la Sardegna gestisce autonomamente il finanziamento della sanità, un peso rilevante, soprattutto considerando le specifiche difficoltà logistiche e demografiche di un’isola.

La legge regionale che il Ministro Calderoli ha proposto di impugnare mira a garantire la continuità assistenziale, evitando interruzioni di servizi essenziali per la nostra popolazione, particolarmente in un contesto insulare dove la sanità affronta delle sfide peculiari. Per essere più chiari, la norma che si contesta è quella che ha previsto la possibilità di richiamare i medici in quiescenza. Medici che, dopo aver servito la nostra comunità per anni, hanno deciso di tornare in campo per aiutare a fronteggiare l’emergenza sanitaria sull’isola e garantire la copertura delle cure primarie laddove vi siano carenze. Oggi un Ministro e un Governo ci dicono che sul benessere e la cura dei cittadini, sul diritto dei Sardi di avere un medico di base, prevalgono i loro pregiudizi e i loro formalismi burocratici.

È paradossale che questo stesso Governo si spenda in favore dell’autonomia differenziata e poi, quando essa è assegnata da decenni ad una Regione a statuto speciale, tenti di ridurne l’efficacia. Chiediamo dunque al Governo di fornire una giustificazione chiara su questa scelta, che sembra andare contro i principi stessi che dichiara di voler promuovere.