Il Pd in campo per le zone franche
La mobilitazione per le zone franche urbane riparte dalla terza città dell’Isola. Tre anni fa, quando Berlusconi e Tremonti cancellarono il sistema della fiscalità di vantaggio firmato nel 2006 da Prodi con molti sindaci italiani, da Quartu (guidata dal centrosinistra) – che con Cagliari e Iglesias era stata inserita nella lista – si levò forte un grido di protesta. Oggi che il Governo Monti nel decreto Crescita ripesca quella carta strategica ma lascia fuori la Sardegna, dopo l’allarme di Confartigianato scende in campo il Partito democratico che rilancia una serie di iniziative (presentate nella sede di via Cavour durante un’assemblea pubblica) con l’obiettivo di invertire la rotta.
EMENDAMENTO IN SENATO Il senatore Francesco Sanna annuncia un emendamento che sarà presentato la settimana prossima, il consigliere regionale Marco Meloni un’interrogazione al presidente Cappellacci per «sensibilizzarlo» alla battaglia, il consigliere provinciale Stefano Delunas chiederà di inserire la questione nel documento sullo stato di crisi che sarà firmato con le parti sociali e datoriali la settimana prossima a Palazzo viceregio, il capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale, Gigi Ruggeri, con il segretario cittadino Marco Piras e tutto il gruppo del Partito democratico, critica il sindaco Mauro Contini, «che ora si erge a capopopolo e ha il coraggio di protestare per l’esclusione, dopo un lungo letargo e i ritardi drammatici nell’accesso alle risorse».
CAGLIARI E IGLESIAS «Il capoluogo, con la zona di Sant’Elia, Quartu-Is Arenas e Iglesias-Serra Perdosa, devono rientrare nel regime di agevolazioni previsto nella delibera Cipe del 2009», sottolinea Sanna. «In tutto i fondi previsti non erano tanti, poco meno di 7 milioni di euro, ma sufficienti a sperimentare un sistema di sgravi per le microimprese che altrove ha dato ottimi risultati. Quelle “zone urbane” ora resuscitano in una norma del decreto dell’esecutivo, ma senza le regioni uscite dall’obiettivo uno, come la Sardegna. Noi vogliamo non soltanto “ripescare” quelle aree, ma recuperare anche le altre che si stavano candidando, Selargius, Carbonia, Oristano, Sassari, Alghero, Olbia. E questa volta non con finanziamenti statali, ma europei».
L’INTERROGAZIONE Adesso dovrebbe essere addirittura più semplice avere le risorse per le “Zfu”, basterebbe rivedere una parte dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 e dirottare denaro verso il sistema della detassazione. Ecco l’obiettivo dell’interrogazione di Marco Meloni a Cappellacci e La Spisa: la Regione deve effettuare con urgenza questa rimodulazione dei fondi, che comunque sono a rischio perdita per l’incapacità dell’esecutivo di spendere. E poi, far sentire con forza la voce della Sardegna a Roma.