Il progetto per l’Italia c’è, dem pronti al voto
Venerdì e sabato l’assemblea nazionale a Roma. Bersani apre e chiude i lavori.
Due giorni, anzi per l’esattezza un giorno e mezzo, per completare il progetto democratico per l’Italia. Si aprirà venerdì 4 alla nuova Fiera di Roma la terza e ultima assemblea nazionale programmatica del Pd. Inizialmente prevista a Napoli per la settimana precedente e poi slittata per le note vicende legate alle primarie nel capoluogo campano, servirà a discutere e votare sui temi rimasti fuori dalle assemblee di giugno a Roma e di ottobre a Varese: pubblica amministrazione, mezzogiorno, sicurezza, politiche sociali e familiari, sanità e cultura.
I documenti, messi a punto dai responsabili di settore della segreteria e dai gruppi di lavoro dei Forum tematici, contengono molte proposte concrete per dare «una scossa riformatrice che riguardi assieme democrazia ed economia », come ha scritto Pierluigi Bersani ieri sul Corriere della Sera.
Un ruolo importante è quello riconosciuto alla pubblica amministrazione, che non è «una macchina in cui i burocrati svolgono compiti di routine», ma «la spina dorsale» del paese. È a partire da questa premessa che il documento messo a punto da Marco Meloni e Oriano Giovanelli individua gli obiettivi e le proposte per raggiungerli. Anche la terminologia è rivelatrice dell’approccio dem: si parla di «cittadini contribuenti», di «continuità» dei processi di riforma, contrapposta alla velleitaria e fallita «grande riforma » di Brunetta, di «trasparenza assoluta, anche patrimoniale, dei titolari di funzioni pubbliche», di «incompatibilità radicali» precedenti e successive all’assunzione di determinate cariche nella pubblica amministrazione per magistrati e avvocati dello stato.
Non solo divieti, ma investimenti sul personale e sulla sua qualificazione, a partire però dal rispetto del principio dell’accesso per concorso, oggi clamorosamente violato: tra il 1975 e il 1990 il 60% degli impiegati pubblici è stato immesso in ruolo senza concorso.
Anche su tutti gli altri temi è stato notevole lo sforzo di analisi prima e poi di proposta compiuto dai gruppi di lavoro guidati da Beppe Fioroni e Cecilia Carmassi (sociale), Paolo Fontanelli e Roberta Agostini (sanità), Matteo Orfini (cultura), Umberto Ranieri e Stefano Fassina (mezzogiorno), Emanuele Fiano e Andrea Orlando (sicurezza e giustizia). Una grande riflessione collettiva di un partito che si prepara a tornare al governo del paese, affrontando senza timore possibili elezioni anticipate. Aprirà Bersani venerdì alle 14, poi si riuniranno i gruppi tematici. Sabato discussione plenaria con i big, poi la chiusura del segretario.