Il caso G8 infiamma l’assemblea. Il Pd: «Per l’Isola è una fregatura»

Dura poco il clima di relativo relax, tra maggioranza e opposizione, sulla Finanziaria. A infiammare il Consiglio regionale è la decisione del centrodestra di non fare subito spazio, nei lavori dell’aula, alle comunicazioni del governatore sullo spostamento del G8 dalla Maddalena.

La vicenda del summit finirà anche nel dibattito sulla manovra, introdotta da Renato Soru e Marco Meloni del Pd, ma è il capogruppo dell’Idv Adriano Salis a farsi portavoce, in mattinata, della richiesta del centrosinistra di modificare l’ordine del giorno (garantendo comunque il sì alla Finanziaria entro la prossima settimana). I gruppi di maggioranza dicono no: Cappellacci spiega che preferirebbe riferire al Consiglio sul caso G8 dopo un ulteriore incontro con Berlusconi. Il governatore ritiene che, a quel punto, ci saranno più elementi per rassicurare l’assemblea sul completamento delle opere nel nord Sardegna.

L’opposizione però la prende male: e alla ripresa pomeridiana fa capire il disappunto con un paio di richieste del numero legale, che determinano un rallentamento dei lavori. Poi attacca la maggioranza con Marco Meloni, che calcola in oltre 600 milioni di euro la perdita economica per la Sardegna legata allo spostamento del G8. «E su questa decisione – aggiunge – il presidente della Regione, anziché essere invitato al Consiglio dei ministri come prevede lo Statuto sardo, ha potuto esprimersi quando è stato ricevuto nella residenza privata del premier».

Tema che sarà ripreso poco dopo da Renato Soru: «Dopo che per il vertice dei grandi abbiamo stretto un patto con lo Stato», spiega l’ex governatore, «affidando per un tempo limitato una porzione del nostro territorio in cambio di opere importanti per la Sardegna, ora del G8 ci rimane solo una grandissima fregatura». E di tutto questo, prosegue, «il presidente della Regione ha saputo solo dalla televisione, come tutti noi».