«Isola spezzata in due»: esplode l’ira dei sindaci
L’Isola di serie B rimanda tutto al mittente. Sessantasei sindaci, in rappresentanza del Nord-Ovest della Sardegna, sono pronti alla guerra, contro un isola sempre più spezzata in due. L’area metropolitana, e i conseguenti vantaggi, fra risorse e agevolazioni, riconosciuta solo a Cagliari, proprio non va giù.
VERTICE DI FUOCO Ieri sera , nella sala Langiu del Comando di polizia municipale di Sassari, in via Carlo Felice, erano in tanti a ribadire le loro posizioni sulla riforma degli enti locali e pretendere, anche per il Sassarese, la creazione di un’area-città metropolitana. Ha irritato tutti, la secca chiusura ribadita nei giorni scorsi a Nuoro dal padre della Riforma, l’assessore regionale agli Enti locali, Cristiano Erriu. L’area metropolitana, per lui, è solo questione di densità di abitanti, e quindi appartiene a Cagliari. Parole risuonate come un insulto, per il nord dell’Isola, a cui ogni giorno che passa vanno mancando sempre più risorse. Di qui la chiamata dei sindaci di 66 Comuni da parte del primo cittadino sassarese Nicola Sanna. E non hanno aderito solo loro: sono arrivati rappresentanti di sindacati, Confartigianato, Confapi, Confindustria, Confcommercio. Tutti consapevoli della posta in palio.
SECCA REPLICA La sensazione è di una marcia che è solo all’inizio, da concretizzare in un documento condiviso e firmato da tutti. La prossima settimana ci sarà un altro incontro, a Oschiri, per combattere chi non consente ad altre realtà urbane complesse, con altrettante funzioni metropolitane, di qualificarsi nel panorama nazionale ed europeo come sistema metropolitano. Quello che viene a mancare, secondo i sindaci del Nord è «una perfetta simmetria fra le due parti dell’Isola». Ieri ha rincarato la dose, sottolineando che l’incontro non era «contro qualcosa o qualcuno. Quest’incontro è per dare la possibilità a tutti di avere le stesse opportunità e anche occasioni di negoziazione sia a livello nazionale che europeo».
«In Sardegna le funzioni metropolitane possono essere svolte indipendentemente da un limite dimensionale demografico. È il momento di attribuire funzioni istituzionali più forti: oltre all’area metropolitana di Cagliari, che già svolge le funzioni di capoluogo di regione e che nessuno mette un discussione, va istituita anche quella di Sassari, affinché siano date al Nord Sardegna le stesse chance del Sud». (p. c.)