L’emendamento PD sui ricercatori è un primo passo verso il merito e l’efficienza delle università

Finalmente un segnale in direzione del merito e dell’efficienza delle università. Un segnale che arriva grazie soprattutto alla determinazione del PD. Così salutiamo l’approvazione, da parte della Camera, dell’emendamento presentato dal PD, a firma del deputato Manuela Ghizzoni, e accettato della maggioranza, che consente agli atenei virtuosi di non incorrere nel blocco del reclutamento dei ricercatori.

Un fatto molto positivo perché consente lo svolgimento ordinario delle attività a istituzioni che hanno la necessità primaria diattenersi ai propri programmi di sviluppo, nel rispetto delle compatibilità finanziarie. È, inoltre, un intervento di buon senso, che ci auguriamo abbia effetti positivi sull’iter del ddl Gelmini all’esame del Parlamento.

Dobbiamo, infatti, fare in modo che gli obiettivi della riforma non siano condizionati dal mantenimento dei tagli previsti, che ridurrebbero di 1 miliardo di euro, entro il 2013, le risorse per il funzionamento dell’università. Occorre, infine, rovesciare l’impostazione, definire gli obiettivi del Paese – più laureati, più specializzazione, più ricercatori – e allocare in questa direzione tutte le risorse necessarie per rilanciare l’università come luogo centrale della ricerca e strumento decisivo per far ripartire l’Italia. Crediamo che sia necessario intervenire in modo radicale per modificare l’assetto complessivo del disegno di legge. Tuttavia, se il governo cambierà rotta e seguirà questa impostazione, troverà nel PD un interlocutore pronto a entrare nel merito della riforma. Senza pregiudiziali e con l’obiettivo unico di promuovere l’interesse generale del Paese.

 

Marco Meloni, responsabile Università e Ricerca in segreteria nazionale PD

Maria Chiara Carrozza, presidente del Forum PD su Università e Ricerca