La chimica in Sardegna: ai Soloni del Pdl

Ciò che appare ingiustificabile e inaccettabile oggi sono le lezioni dei Soloni della destra regionale, abili spettatori delle dismissioni nell’industria sarda e nella chimica in particolare ai tempi delle loro giunte. Le giunte di centrodestra, infatti, oltre i poco utili slogan senza risorse sul rilancio della chimica, in concreto sono state il vigilante di processi di dismissione delle ex Partecipate Statali che nel caso di Nuoro Servizi e della Aes di Ottana (per non parlare di Montefibre e dei promessi insediamenti sostitutivi) hanno visto le imprese portare in Regione le chiavi degli stabilimenti chiusi.

La Regione ha dovuto affrontare queste ed altre emergenze proprio per la disinvoltura del passato nell’accettare processi di dismissione non garantiti. Oggi, a proposito della vicenda Ineos – Syndial, la Regione vuole appunto che l’eventuale cessione a suo tempo programmata avvenga con tutte le idonee garanzie in ordine alla prosecuzione dell’attività, agli investimenti e alle tutele in caso di dismissione. Naturalmente si ritiene che l’impegno di Ineos, che in questo settore vuole attivare nuovi piani di investimenti, vada sostenuto con un lavoro congiunto con il governo nazionale perché le problematiche finora evidenziate vengano risolte e chiuse definitivamente. L’impegno della Regione nella vertenza della Chimica in Sardegna è incontestabile, e, in particolare nella filiera del cloro, rispetto al deserto di iniziative delle giunte precedenti, è stato significativo il successo ottenuto con l’ottenimento di costi energetici compatibili con la sostenibilità di questo settore e di finanziamenti per investimenti.

La Presidenza della Regione ha chiesto al Ministro Scajola un apposito incontro sulla situazione del comparto chimico in Sardegna, ribadendo la valenza nazionale della filiera del cloro sarda e l’urgenza di individuare in tale incontro apposite iniziative in riferimento alle strategie di Syndial.

La richiesta al Ministro richiama l’urgenza di un incontro, così come già richiesto il 17 giugno scorso, anche per la definizione degli adempimenti necessari in materia di energia a proposito delle aziende energivore sarde. Recentemente infatti la Commissione UE ha richiesto allo Stato di provvedere con urgenza, con scadenza a breve, all’adozione di specifici provvedimenti finalizzati a chiudere la lunga procedure aperta con gli organi comunitari per il riconoscimento di apposite misure di abbattimento dei costi in energia per produzioni energivore che non sostengono più la concorrenza di costi molto inferiori dei competitors europei.