La definizione dei LEP non può umiliare regioni del Mezzogiorno e Isole. La parole di Calderoli non rassicurano
Non si può in nessun modo immaginare di differenziare il finanziamento dei LEP tra i diversi territori italiani, sulla base di presunte differenze del costo della vita: significherebbe cristallizzare i divari di sviluppo esistenti, e lasciare le regioni più povere al loro destino. L’orientamento del Comitato tecnico per la determinazione dei LEP, come anticipato dalle indiscrezioni di stampa, apre scenari davvero inquietanti.
Calderoli oggi ha provato a minimizzare, ma le sue parole non ci rassicurano in nessun modo. E’ vero, come ricordato dal Ministro, che il parere del CLEP non è vincolante perché l’ultima parola resta agli organismi politici. Ma a spaventarci è proprio la volontà politica di questa maggioranza, decisa a perseguire il disegno secessionista di spaccare l’Italia. Il Ministro Calderoli, d’altronde, non si ha minimamente smentito nella sostanza le indiscrezioni sull’orientamento del CLEP.
Oltre alle regioni del Mezzogiorno, sono le isole a rischiare di pagare il prezzo più alto, visto che i LEP dovrebbero tener conto degli svantaggi derivanti dall’insularità. Al contrario, nonostante le continue frasi di circostanza del governo, non si vede nessun tentativo di considerare l’insularità nella definizione dei LEP e nel loro finanziamento. È intollerabile vedere umiliato così il principio di insularità, messo nero su bianco nella nostra Costituzione, proprio mentre la retorica della maggioranza parla invece di piena attuazione del Titolo V.
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