La quinta libertà europea: conoscenza e innovazione come motore della crescita.
Per rafforzare il MercatoUnico e rilanciare la competitività europea, il Rapporto di Enrico Letta ci indica una strada concreta: costruire una “quinta libertà” europea, quella della conoscenza, della ricerca e delle idee. Garantire la piena mobilità dei ricercatori, riconoscere titoli di studio europei, condividere infrastrutture e dati, rafforzare i legami tra università e imprese.
È un’agenda che parla al futuro, perché solo un’Europa capace di innovare può tornare a essere protagonista in un mondo che cambia, restando fedele ai propri valori: mettere la scienza al servizio delle persone e trovare soluzioni concrete alle grandi sfide comuni, dal cambiamento climatico alla transizione digitale. L’Italia, che oggi sconta un pesante gap con gli Stati Uniti e con le altre potenze globali sulla possibilità di innovare, deve essere parte attiva di questo processo, investendo stabilmente nella ricerca, nella formazione e nella valorizzazione dei propri talenti, diventando capace anche di attrarne di nuovi.
La quinta libertà è la chiave per trasformare la conoscenza nel nuovo motore della crescita europea. Non coglierne la sfida significherebbe rinunciare a guidare il cambiamento e lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro.