Supermulta Ue: le accuse del Pd a Regione e Governo

L’assessore all’Industria Cherchi: «Devono essere riconosciuti i limiti dell’insularità». Confindustria: «Intervenga subito il Governo»

L’assessore regionale all’Industria Oscar Cherchi esprime preoccupazione per le affermazioni che arrivano dall’Unione Europea. «La notizia desta preoccupazione » perché, «se fosse confermata a volontà della Commissione di procedere in questa direzione, potrebbe essere un duro colpo» per l’industria sarda. D’altronde, «il momento delicatissimo rende ancora più difficile il già faticoso compito della Regione» di salvare le imprese del Sulcis: «Una vicenda che ha quasi del grottesco», sottolinea Cherchi.

La Sardegna «rischia di essere emarginata se non vengono riconosciuti i limiti che ci impone l’insularità».

Il Governo «con grande senso di responsabilità ha preso delle iniziative importanti per ridurre il gap che la nostra Isola ha nei confronti delle altre realtà». L’assessore all’Industria ricorda che «il costo dell’energia per la Sardegna è un ostacolo che rischia di diventare la buccia di banana sulla quale possono scivolare la quasi totalità delle imprese energivore». Da qui l’auspicio: «L’Unione europea non può trascurare questo aspetto». E «ora sta al Governo far valere le proprie (e le nostre) ragioni per evitare che Bruxelles si renda complice della grave situazione che già è costretta ad affrontare la nostra terra».

CONFINDUSTRIA. La notizia partita da Bruxelles ha fatto scattare l’allarme anche negli uffici della Confindustria sarda. Le cifre diffuse dall’Unione europea rischiano di portare su strade scivolosissime, così «diviene urgente » scrivono gli industriali, «un impegno immediato e forte presso il Governo nazionale, affinché lo stesso sostenga in sede L’Unione europa continua a confondere presunti vantaggi con l’esigenze di un riequilibrio strutturale e infrastrutturale che consenta alla Sardegna di essere alla pari con le altre regioni europee». È quanto sostiene il deputato del Pdl Mauro Pili. «Le tariffe energetiche applicate in Sardegna non possono essere considerate in alcun modo agevolate, ma solo ed esclusivamente riequilibratrici di un divario che si può constatare su tutti i costi energetici riferiti alla Sardegna ». Per il parlamentare sardo «occorre dunque aprire una volta per tutte una grande vertenza con l’Europa per evitare che le lobby energetiche continuino a gestire situazioni di monopolio che finiscono di mettere le industrie sarde fuori mercato, provocando una discriminazione nei confronti della Sardegna e dei sardi».

ACCUSE DAL PD. Il vicepresidente della commissione Industria in Consiglio regionale Marco Meloni (Pd) parla di «un provvedimento molto pesante per le imprese interessate », dal momento che «dalla nota della Commissione si rileva che il recupero degli aiuti erogati per compensare il maggior costo dell’energia viene disposto perché essi falsano la concorrenza». Meloni spiega che ciò può anche essere giusto: «Però ricordo che all’epoca il prezzo dell’energia in Sardegna era circa il doppio rispetto al resto d’Europa». Così «è chiaro che costi di quel genere rendono difficilissima la permanenza di produzioni ad alto consumo di energia nella nostra Isola». Per l’esponente del Pd «il problema merita soluzioni strutturali e non certo l’approccio sciatto e incompetente del governo Berlusconi, che nel 2004 ha erogato gli aiuti senza neppure notificarli. E poi nel 2005 ha adottato un regime di aiuto affermando di averlo negoziato con l’Ue». Evidentemente «si trattava di una bufala, visto che poi la Commissione ha aperto un’altra procedura di infrazione».