La Sardegna più vicina all’Europa

Approvata all’unanimità in Consiglio Regionale la legge n. 13, del 30 giugno 2010 che disciplina le attività europee e di rilievo internazionale della Regione. Grande soddisfazione è stata espressa nella conferenza stampa del 29 giugno 2010 da parte di tutti i consiglieri regionali, componenti della Commissione “Politiche Comunitarie”. “L’obiettivo della legge – ha detto il presidente della Seconda commissione Silvestro Ladu – è quello di dare alla Sardegna un testo organico che le permetta di diventare protagonista in Europa. Con questa legge cerchiamo di sopperire alle carenze del nostro Statuto che deve essere riscritto con urgenza”.

La Regione Sardegna, in occasione delle modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996 recante “Istituzione di un ufficio speciale di informazione e collegamento, con sede a Bruxelles”, adegua il proprio ordinamento all’art. 117 della Costituzione relativamente alle disposizioni in ambito comunitario e internazionale Infatti la legge n.13/2010 del 30 giugno (Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12 ) disciplina organicamente: le modalità e le procedura con cui la Regione partecipa sia alla fase ascendente che discendente del diritto comunitario; la partecipazione ai piani, ai programmi e ai progetti promossi dall’Unione europea o finanziati con risorse europee e a forme stabili e strutturate di cooperazione territoriale; lo svolgimento di attività di rilievo internazionale e la sottoscrizione, nelle materie di propria competenza, di accordi con stati e intese con enti territoriali interni ad altri stati (art.2). La partecipazione della Regione alla formazione del diritto dell’Unione europea (fase ascendente) e l’attuazione della normativa europea e verifica di conformità (fase discendente) sono disciplinati rispettivamente dagli artt. 4 e 7 del Capo II della legge.

Abbiamo intervistato Marco Meloni, Consigliere Regionale ed uno dei principali protagonisti dell’approvazione del Testo Unificato Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna.

On.le Meloni la nuova legge può rendere la nostra regione più presente a livello europeo?

Sicuramente si. La nuova legge dà finalmente alla Regione una normativa che, adeguandosi alle norme costituzionali e dando attuazione della legislazione nazionale in materia, disciplina la sua partecipazione alla formazione del diritto dell’Unione Europea e gli strumenti per la sua attuazione, oltre che le modalità con le quali svolgere le proprie relazioni a livello europeo ed internazionale.

La legge è il frutto di un lavoro positivo, che, a partire dalle tre proposte – una del Partito democratico, di cui sono stato primo firmatario, una della maggioranza, primo firmatario Rodin (Pdl) e una presentata dalla Giunta regionale – che sono state esaminate congiuntamente prima in Commissione e poi in Aula, ha consentito di giungere all’approvazione di quello che, in effetti, è il primo provvedimento “di sistema” della legislatura.

La legge sull’Europa definisce un nuovo rapporto fra Regione, Stato ed Unione Europea?

L’auspicio è che la nostra Regione possa essere più consapevole del proprio ruolo nelle relazioni con lo Stato, con l’Unione Europea e nello scenario internazionale e sia capace di funzionare in modo più efficiente, anche attraverso una produzione normativa di miglior qualità. La legge, infatti, può indubbiamente contribuire a una migliore comprensione, da parte del Consiglio Regionale e delle forze politiche, dell’importanza di partecipare, anche da qui, all’elaborazione di norme che poi risultano decisive per la realizzazione di molte politiche regionali, oltre che di adottare leggi che rispettino l’ordinamento comunitario ed evitino l’insorgere di controversie le cui conseguenze negative investono anzitutto cittadini e imprese oggetto dei provvedimenti regionali.

Quali sono i punti salienti della legge?

La legge, oltre a disciplinare gli strumenti per l’attuazione della legislazione europea e per la partecipazione alla sua elaborazione, definisce il rapporto tra Giunta e Consiglio, in particolare riportando nella competenza del Consiglio la funzione di indirizzo sulla programmazione regionale unitaria delle risorse, e prevede che, in una Sessione europea annuale, il Consiglio regionale “discuta di Europa”: sia approvando la legge europea annuale (con la quale si dà attuazione alle norme comunitarie che incidono sulla competenza legislativa regionale), sia discutendo dell’esercizio delle competenze regionali in materia di obblighi europei e sull’attività di rilievo internazionale, con l’approvazione di un atto di indirizzo per la successiva attività della Giunta.

Vorrei segnalarne alcune altre norme di interesse: l’approvazione, da parte del Consiglio, delle proposta di nomina dei rappresentanti della Regione in seno al Comitato delle Regioni; la possibilità, da parte per la Regione e nei limiti delle sue competenze, di attivare l’iniziativa per l’adozione di atti normativi comunitari; la realizzazione di un programma che consentirà a qualche decina di funzionari pubblici sardi all’anno di lavorare presso le Istituzioni dell’Ue, secondo la disciplina europea in materia di Esperto Nazionale Distaccato (END).

In conclusione, un provvedimento che dovrebbe condurci ad affrontare le tematiche europee e internazionale della nostra Regione in modo costante, e non solamente in condizioni di emergenza, magari quando ci rendiamo conto di non avere ancora ottenuto il diritto di essere rappresentati in seno al Parlamento Europeo. Tema, quest’ultimo, sul quale sarebbe necessario muoverci con qualche anno di anticipo, cioè ora.
 


Grande soddisfazione viene espressa dagli operatori dell’informazione europea per l’approvazione di una legge quadro sull’Europa che – all’art. 21 – e nell’ambito dell’attività d’informazione che si intendono garantire per favorire la partecipazione ai programmi e progetti europei da parte degli enti locali, delle università e delle altre autonomie funzionali, delle imprese, dei cittadini e delle associazioni pubbliche e private, istituisce uno Sportello di informazione sulle istituzioni, le politiche e le attività dell’Unione europea che opererà in raccordo con le reti europee d’informazione attive sul territorio regionale su incarico della Commissione europea e del Parlamento europeo (Europe Direct, Enterprise Europe, C.D.E., Eurodesk).