L’Agenda digitale secondo il PD, da oggi consultazione pubblica online

L’Agenda digitale secondo il PD, da oggi consultazione pubblica online


consultazione digitale onlineRaffaele Barberio per Key4Biz

È online “L’Italia giusta, l’Italia digitale”, il documento che raccoglie le proposte del PD su innovazione e Agenda Digitale. Sul sito appena attivato, si legge “Il digitale è ‘il motore a vapore’ di questo secolo. E l’economia digitale, come moltissimi studi economici confermano, non è un settore a sé stante ma un nuovo paradigma, che ha generato o accelerato molti elementi dello scenario economico: la globalizzazione, l’interdipendenza, la crescita di alcuni paesi emergenti, le nuove forme di occupazione (e disoccupazione), così anche aspetti critici o negativi (in quanto non governati) come il ruolo preponderante della finanza”.

Di cosa si tratta esattamente? Lo abbiamo chiesto a Marco Meloni, responsabile Riforme, PA e ricerca del PD e candidato alla Camera dei Deputati.

Meloni. È un pacchetto di proposte in modalità open su cui da oggi a giovedì lanciamo una consultazione pubblica online su www.partitodemocratico.it/italiadigitale con l’auspicio di coinvolgere tutti i soggetti interessati, che con commenti e proposte di integrazione possono contribuire al programma del PD per una “innovazione popolare”.

 

K4B. Cosa fare perché la società digitale diventi una priorità per tutti?

Meloni. L’innovazione deve passare da tema di nicchia, per esperti di tecnologia, a questione centrale per l’azione di governo, che riguarda tutti. L’Italia soffre drammaticamente la scarsa apertura all’innovazione. Il divario digitale è lo specchio della distanza tra Nord e Sud, fra grandi e piccoli centri, fra giovani e anziani. Rispetto all’Europa, abbiamo un enorme ritardo: penultimi per disponibilità della banda larga, tra gli ultimi nell’uso di Internet. Eppure il web ha generato in Italia un contributo complessivo netto di circa 320.000 nuovi posti di lavoro, con un forte potenziale ancora inespresso.

 

K4B. Che seguiti intendete dare alla consultazione?

Meloni. Dopo la consultazione, un Manifesto del PD per l’innovazione popolare e l’Italia digitale riassumerà i nostri impegni e le nostre proposte, che verranno presentate in un evento nazionale in programma a Milano.

 

K4B. Come state costruendo la vostra proposta?

Meloni. Il documento PD deriva dal lavoro dei seminari tenutisi nei mesi scorsi a Roma, Torino e Bologna, che hanno coinvolto esperti nelle diverse regioni, e dalla discussione dei Forum nazionali del PD su PA e innovazione, Ricerca e Agenda digitale. “L’Italia giusta, l’Italia digitale” considera le politiche industriali digitali una delle leve della modernizzazione trasversale del sistema produttivo e propone azioni mirate su infrastrutture, alfabetizzazione delle PMI, incentivazione delle start-up e dell’artigianato digitale, incremento dei finanziamenti alla ricerca. Diverse le proposte per far cooperare le start-up, le università e le imprese nelle politiche dell’innovazione, con la defiscalizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo, partendo da chi assume giovani per lavori qualificati in settori innovativi. Si punta anche a semplificare la burocrazia, facilitare l’uso di moneta elettronica, e-commerce e mobile payments.

 

K4B. Qualche giorno fa in sede di lancio, Alleanza per Internet ha lanciato l’idea di una legge a sostegno dei mobile-payment, qual è la vostra opinione a riguardo?

Meloni. Prendiamo ad esempio il tema dei pagamenti elettronici e dei mobile payments. L’Italia è il fanalino di coda in Europa e nel mondo industrializzato per i pagamenti elettronici e allo stesso tempo uno dei paesi con la più alta evasione ed elusione fiscale. Evidentemente fra questi due dati la connessione è forte. Incentivare l’utilizzo di  pagamenti elettronici e promuovere la diffusione dei mobile payments e dell’e-commerce  significa non solo perseguire gli obiettivi europei dell’Agenda Digitale e sostenere  lo sviluppo di nuove tecnologie e l’indotto industriale collegato, ma anche avviare una politica seria di tracciabilità dei pagamenti, e di lotta preventiva all’evasione.

 

K4B. Perchè innovare i processi, anche nella Pubblica Amministrazione, è così importante?

Meloni. Perché innovare e promuovere la cultura del digitale in Italia non è solo un investimento, ma rappresenta anche uno strumento strategico e lungimirante per l’equilibrio di finanza pubblica, così importante per il nostro paese. Attenzione infine ai risparmi di spesa possibili: sia attraverso l’estensione dell’e-procurement per l’acquisto di beni e servizi della PA, sia con una spending review digitale.

 

K4B. Obiettivo trasparenza nella PA?

Meloni. Per l’open government e la trasparenza, il PD lancia un patto di cittadinanza digitale: interazione con i cittadini, pubblicazione dei bilanci di tutti coloro che ricevono finanziamenti pubblici, condivisione delle buone pratiche locali, sviluppo delle “città intelligenti”, in un certo senso sul modello del Freedom of Information Act americano per il diritto d’accesso ai documenti pubblici.

 

K4B. Cosa vede davanti a sé? Quale percorso? Quali passaggi intermedi? Cosa pensa della proposta di Alleanza per Internet di un Ministro per la Società Digitale?

Meloni. Per fare l’Italia digitale, l’Europa della Strategia 2020 è uno stimolo positivo. Per il PD, nella prossima legislatura il rispetto degli indicatori fissati dall’Agenda Digitale Europea e la loro trasposizione completa nell’Agenda digitale italiana saranno un’improcrastinabile priorità. Per fare questo c’è bisogno non solo delle buone intenzioni ma anche di strumenti che funzionino. Prioritario sarà il miglioramento della governance complessiva dell’Agenda Digitale Italiana, per unificare competenze ancora frammentate, e rendere più efficace e rapida l’azione del Governo, con un’unica delega all’Innovazione affidata alla Presidenza del Consiglio.