Lai riunisce lo stato maggiore del Pd

Domani le consultazioni per scegliere il nuovo capogruppo, venerdì 13 (ad Ala Birdi: addio Tramatza) la prima assemblea regionale del nuovo corso. Il Pd si infila nella settimana che apre ufficialmente il dopo-primarie, ma gli appuntamenti interni al partito iniziano già questo pomeriggio: per le 16, nella sede di via Emilia a Cagliari, il segretario Silvio Lai ha convocato i rappresentanti del Pd nelle istituzioni per parlare della Finanziaria 2010 e del Piano di sviluppo.

IL VERTICE
L’invito è rivolto ai consiglieri regionali democratici, ai parlamentari e ai presidenti dell’Anci (Tore Cherchi), dell’Unione delle Province (Roberto Deriu) e del Consiglio delle autonomie locali (Graziano Milia), tutti del Pd. Tra i deputati dovrebbe esserci anche Arturo Parisi, e salvo sorprese non mancherà neppure Renato Soru: due presenze che renderanno ancora più interessante la discussione.

Ma all’ordine del giorno non c’è l’ennesimo dibattito politico tra le diverse anime del partito: «L’idea – spiega Lai – è creare un’occasione di confronto sulle cose concrete tra le istituzioni, in modo da fare sintesi tra le politiche che si conducono ai vari livelli».

E le prime «cose concrete» su cui il Pd cercherà una linea comune sono la manovra finanziaria che il centrodestra si appresta ad approvare, e il Piano regionale di sviluppo presentato dalla Giunta. L’obiettivo dei democratici sardi è formulare una sorta di controproposta, con misure anticrisi più incisive, da proporre e difendere in Consiglio.

GLI ASSETTI Stasera invece non si parlerà degli incarichi da redistribuire dopo le primarie. Il primo nodo è il capogruppo consiliare, visto che Mario Bruno ha rimesso il mandato dopo l’elezione del nuovo segretario. I tre “esploratori” scelti all’interno del gruppo (Giuseppe Cuccu, Marco Espa, Luigi Lotto: uno per ciascuna area interna) inizieranno domani a sentire i colleghi uno per uno, cercando di capire quale soluzione raccolga più consensi.

Il primo sarà proprio Bruno: non solo per un omaggio al capogruppo uscente, ma anche perché è importante capire se il consigliere regionale algherese intenda comunque lasciare l’incarico, o contempli la possibilità di restare al suo posto. Finora ha fatto capire – anzi, ha detto esplicitamente – che per ragioni personali non gli dispiace tornare a fare il consigliere semplice, ma se il suo nome servisse a garantire un accordo unitario avrebbe difficoltà a tirarsi indietro.

Se Bruno si dirà disponibile, a quel punto è probabile che gli altri consiglieri dell’area Barracciu lo indichino come soluzione preferita (sempre che gli accordi interni portino a un capogruppo scelto in quell’area). Se invece lui si metterà definitivamente da parte, si potranno aprire prospettive diverse e difficili da prevedere. Anche perché restano sempre in piedi le ipotesi che il capogruppo provenga dall’area Diana (lo stesso Diana o Marco Meloni), oppure – meno probabile – dall’area Lai.

 

di Giuseppe Meloni