Lavoro. Stabilità, garanzie, diritti

LAVORO. Giovane, al femminile, di qualità. Su questo tema ci siamo confrontati giovedì 12 febbraio nell’incontro conclusivo della mia campagna elettorale. Una campagna elettorale breve, ma ricca di numerosi momenti di discussione e di approfondimento – oltre trenta appuntamenti in poco più di un mese – perché, come ha detto Enrico Letta nel suo intervento, è «la ricerca dell’esattezza nell’affrontare i problemi di interesse per la comunità», la volontà di approfondire i temi in discussione e di assumere pubblicamente impegni precisi, che contraddistingue il nostro modo di intendere l’impegno politico e lo differenzia da quello del centrodestra.

Hanno discusso con me delle politiche per il lavoro, dei risultati raggiunti dal governo Soru e dei programmi del Partito Democratico a livello regionale e nazionale, Enrico Letta, ministro ombra del welfare per il PD, Alessia Mosca, segretario della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Lilli Pruna, candidata nella lista regionale “La Sardegna che cambia – Soru Presidente“, e Tiziano Treu, vicepresidente della Commissione Lavoro del Senato.

Lilli Pruna e Tiziano TreuHa aperto gli interventi Lilli Pruna, candidata per la lista regionale “La Sardegna che cambia – Soru presidente”, secondo cui, in risposta alle semplificazioni e mistificazioni del candidato del centrodestra, occorre fare chiarezza e dare i numeri giusti del mercato del lavoro in Sardegna: 27.000 posti di lavoro in più (quasi il 40% di tutti quelli creati nell’intero Meridione), una riduzione del 12% del tasso di disoccupazione e il 10% in più di occupazione femminile. Questi i dati reali, frutto di politiche mirate, da analizzare per poter comprendere come il mercato del lavoro sia cambiato in meglio nel corso di questi anni.
Occorre partire da questi dati, ha ribadito il senatore Tiziano Treu, per rendersi conto della necessità di proseguire nel cammino intrapreso dall’amministrazione Soru nel cambiamento della struttura del mercato del lavoro. In un momento di crisi così profonda, nel concreto, sono le politiche regionali a fare la differenza, soprattutto nel caso di una regione, come la Sardegna, a statuto autonomo. In particolare, occorrono ulteriori interventi capaci di dare fiducia e prospettive ai cittadini. Interventi lungimiranti, in grado di sostenere uno sviluppo costante e duraturo. Sviluppo che può essere dato soltanto da politiche di lungo corso che, per poter essere attuate, necessitano di una stabilità politica, e quindi della riconferma di Renato Soru alla guida della Regione.

Alessia MoscaAlessia Mosca parla di donne. «Quando si parla di lavoro non si può non considerare la situazione lavorativa delle donne. L’Italia è il 26esimo paese in Europa per tasso di occupazione femminile. Lavora il 46% delle donne, contro una media del 57%». Questo dato, scoraggiante, non tiene conto di altri dati statistici che considerano «le aziende a guida femminile o con donne ai livelli dirigenziali le più competitive, con un livello di produttività superiore alla media e un’organizzazione del lavoro che garantisce migliore qualità della vita».

«La Sardegna, con la Giunta Soru, ha compiuto notevoli progressi: Il 63% dell’occupazione creata negli ultimi anni è femminile, le donne al lavoro sono 17.000 in più rispetto al 2004. Il tasso di occupazione femminile è passato dal 36,3% dell’inizio del 2004 al 42,1%, il massimo livello mai raggiunto in Sardegna da questo indicatore, che oggi supera di 10 punti percentuali quello del Mezzogiorno. E ancora – ha continuato la Mosca – finanziamenti all’imprenditoria femminile, incentivi per le aziende che assumono donne». Si tratta di buone prassi che andrebbero applicate anche altrove. «In tal senso – ha concluso la deputata – il modello Sardegna va emulato a livello nazionale» come esempio di sistema inclusivo, equo, che punta sulla produttività dell’intero sistema a partire anche dalle donne.

Enrico LettaL’esattezza. La seconda lezione americana di Italo Calvino è lo spunto dal quale è partito Enrico Letta per definire l’approccio del PD ai problemi della comunità. «Quando si parla di lavoro, di disoccupazione, di perdita di posti di lavoro, si parla di persone, di individui specifici che in un determinato momento hanno delle difficoltà. L’esattezza, sapere che ci si riferisce a delle persone quando si accenna a statistiche, numeri, tasso di disoccupazione, diventa fondamentale».

«L’errore del nostro governo attuale – ha continuato Letta – sta nel pensare che questa crisi economica venga da lontano e non richieda un nostro intervento. Ma se ci soffermiamo sul sistema di ammortizzatori sociali nel nostro Paese, un sistema che risale al fordismo degli anni ’70, ci rendiamo conto che cambiamenti sostanziali, ormai urgenti, nel nostro sistema di welfare non sono avvenuti». La crisi può essere, invece, un momento «creativo» durante il quale sperimentare nuove riforme del lavoro.

«La Sardegna è uscita dal Mezzogiorno». È la chiave del discorso di Letta che ha parlato di «svolta importante per un territorio che solo cinque anni fa presentava una struttura culturale e un tessuto sociale arretrati». L’obiettivo da perseguire con forza è «continuare su quest’onda positiva. Proseguire il lavoro della Giunta Soru che ha portato a questi progressi».

Poche ore ci separano ormai dal voto. Con l’impegno di tutti possiamo garantire la continuità del cambiamento ed evitare pericolosi passi indietro.

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Lilli Pruna Marco Meloni, Lilli Pruna e Tiziano Treu

Sostenitori di Marco Meloni al T Hotel Enrico Letta