Le idee del Pd sono in azione di governo, dobbiamo esserne orgogliosi

Le idee del Pd sono in azione di governo, dobbiamo esserne orgogliosi

PDE’ naturale che nella campagna congressuale siamo tutti animati dalla volontà di rafforzare il profilo e la capacità innovativa del Partito Democratico. Credo sia chiaro a tutti che il nostro partito dovrà essere capace di incidere sempre più sull’azione di governo. Sbaglierebbe però chi, tra i candidati, fosse tentato di scaricare sul governo responsabilità che devono essere condivise con la maggioranza parlamentare e, in particolare col nostro partito. Sbaglia ancor più candidato che ha prevalso nel voto degli iscritti, quando afferma che il Governo ha usato solo la nostra lealtà e non le nostre idee: così altera la verità e mina non solo la propria credibilità, ma anche quella del partito che si propone di guidare. Non credo che a Renzi sfugga che il Governo è chiamato a realizzare il programma sul quale ha ottenuto la fiducia del Parlamento, con l’apporto decisivo e convinto del Pd, Né che il governo ha fatto cose concrete grazie alle idee del PD: la netta inversione di rotta su scuola e cultura, il contrasto alla disoccupazione giovanile divenuto priorità dell’Ue, gli interventi per favorire mutui e affitti dei giovani, il pagamento dei debiti della PA, l’allentamento di un miliardo del Patto di Stabilità per investire in edilizia scolastica e nelle azioni contro il dissesto idrogeologico, le azioni per attrarre investimenti esteri, le privatizzazioni per ridurre il debito pubblico. Del resto le proposte che Renzi sta affermando riprendono quasi integralmente – in particolare in materia economica e di riforma delle istituzioni – il programma di governo. Perciò sono certo che insieme a lui e agli altri candidati riusciremo a costruire un Pd orgoglioso di quello che facciamo al governo e in Parlamento, e capace di rafforzare l’azione dell’esecutivo, con la lealtà che gli elettori dimostrano di apprezzare. Dipenderà soprattutto dal Pd e dal suo prossimo segretario, infatti, la realizzazione dell’auspicio che Renzi ha avanzato recentemente, ovvero che il Governo faccia così bene il proprio lavoro per il bene del Paese, da riuscire a proseguire fino al termine naturale della legislatura, fissato al 2018

Marco Meloni