Manovra: Meloni (PD), Su anni laurea cosa pensa Gelmini?

“La domanda non se la sta facendo nessuno, probabilmente perchè tutti conoscono giá la risposta: cosa pensa la Gelmini della cancellazione degli effetti del riscatto della laurea, adottata dal vertice dell’arzilla coppia Berlusconi-Bossi? Se fosse un ministro dell’Universitá degno della delega sarebbe in prima fila a difendere l’idea che quegli anni vanno riscattati perchè sono sostanzialmente equiparati, per il periodo legale della durata dei corsi di studio, a una attivitá lavorativa. Sarebbe in prima fila a contrastare questa disastrosa logica per cui studiare non vale quanto lavorare, per cui studiare è, in pratica un disvalore, una perdita di tempo che si sconta al momento di andare in pensione”. Così Marco Meloni, responsabile Universitá del Pd.

“Invece la Gelmini tace – prosegue – e sappiamo che continuerá a tacere, perchè è da anni invece in prima fila nell’interpretare con zelo degno di miglior causa la visione che questo centrodestra – unico in Europa – ha del futuro dei giovani e del lavoro: meno istruzione e qualificazione delle risorse umane, puntare sul “lavoro manuale” e sulla diminuzione dei diritti dei lavoratori. Una scelta disastrosa anche sotto il profilo economico e del recupero di produttivitá fondamentale per la crescita italiana. Il vertice di ieri non fa che confermare una scelta ormai chiara: questo è un governo che disprezza chi studia e i lavoratori che pagano le tasse, e pur di non torcere un capello ai capitali scudati decide di punire onesti cittadini”.

“In ogni caso, se, come ci auguriamo, il Parlamento impedirá l’approvazione di questa misura scellerata, sapremo che il merito sará esclusivamente dei cittadini che si stanno mobilitando contro la cancellazione di un loro diritto, e non certo di un ministro che ancora una volta si dimostra incapace di difendere il valore degli studi e dell’universitá”, conclude. (ANSA).