Massidda (Pdl): difficile garantirci i seggi Ue. Meloni (Pd): il modo c’è.

Un semplice scorporo della Sardegna dalla circoscrizione insulare, nella legge elettorale per le Europee, non avrebbe determinato – per via della scarsa affluenza – l’elezione di due sardi a Strasburgo. Anzi, con le cifre viste il 6 e 7 giugno non sarebbe stato eletto neppure Giommaria Uggias. Lo sostiene, smentendo una convinzione diffusa anche nel mondo politico, il senatore del Pdl Piergiorgio Massidda.

Infatti, il meccanismo di distribuzione dei seggi che ha determinato la perdita, per la circoscrizione isole, di due europarlamentari sugli otto previsti (proprio a causa della bassa affluenza), avrebbe fatto perdere alla Sardegna entrambi i seggi che si contava di assegnare alla nostra regione con il semplice scorporo dalla Sicilia. Servirebbe una legge con un meccanismo basato su quozienti elettorali regionali e non nazionali, conclude Massidda.

Proprio questo sistema, in effetti, è al centro della proposta di legge presentata al Consiglio regionale dal gruppo del Pd, primo firmatario Marco Meloni. L’idea è che sia il Consiglio a proporre al Parlamento la riforma elettorale, assegnando alla Sardegna due seggi tutti suoi ma, appunto, con un meccanismo di quozienti che scongiuri lo “scippo” degli eletti.

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