Non è uno scherzo, sono i tirocini della Regione

È sempre più difficile trovare parole per manifestare la delusione per l’operato della Giunta regionale nei confronti dei giovani e dei lavoratori precari, impegnati nella ricerca di un’occupazione stabile e dignitosa.
Eppure, nonostante i precedenti delle cattive gestioni del Programma Master and Back, e dell’ingannevole – poiché illegale e priva di effetti – stabilizzazione dei lavoratori precari di RAS ed enti locali, con il programma di tirocini Voucher TFO 2011, la Giunta Cappellacci supera se stessa, promuovendo attivamente e persino pubblicizzando la precarizzazione del lavoro – o, peggio, la finzione di un lavoro sotto forma di stage – e la discriminazione in base a genere ed età.

I circa 3 mila tirocini a 32 ore settimanali e 500 euro lordi hanno dei criteri tanto strampalati, che ci sono valsi in poche ore l’attenzione della stampa nazionale su “L’Espresso” e sulla “Repubblica degli stagisti”, testata giornalistica on line che si occupa costantemente dei tirocinanti nelle aziende e nelle amministrazioni pubbliche. Quest’ultima ha commentato il programma della nostra Regione affermando che “la sensazione è quella di essere di fronte a uno scherzo di pessimo gusto”.

Non è uno scherzo, purtroppo, ma è solo l’idea del lavoro della giunta Cappellacci, alla quale,  in un’interrogazione presentata oggi insieme ai colleghi del gruppo del Partito Democratico, rivolgiamo alcune domande: quale e quanta formazione è necessaria per imparare a fare l’operaio generico, il bracciante agricolo o l’inserviente in cucina? Quanta per fare la cassiera al supermercato, il commesso in un negozio di scarpe, il banconista in una panetteria, il barista, la cameriera in pizzeria, l’addetta di un’impresa di pulizie? È possibile che la durata standard di tutti i 3.200 stage sia pari a 6 mesi?  Perché mai sfavorire i giovani ponendo un’età minima di 26 anni per accedere a questi tirocini, e addirittura di 30 anni se il candidato è laureato? Perché non è stato operato alcun controllo sulla qualità degli annunci presenti sul sito www.sardegnatirocini.it, alcuni dei quali presentano evidenti profili di illegalità, quali la discriminazione in base a sesso ed età?

E poi, il compenso: è giusto ricordare che il contratto nazionale dei dipendenti da aziende del commercio, dei servizi e del terziario, quello dovuto a molte delle figure richieste in stage nel sito della Regione, prevede un salario, per un VII livello, circa 1.000 euro, più tredicesima e quattordicesima: dunque oltre il doppio dei 500 euro lordi previsti per questa nuova barbarica tipologia di sottolavoro.

Il programma, dunque incentiva l’utilizzo dello strumento dello stage per persone adulte che non necessitano di ulteriore formazione ma di un lavoro vero, giusta retribuzione e garanzie, e per l’ennesima volta nasconde, dietro l’illusione di una concessione ai lavoratori in difficoltà, il favore dell’accesso a manodopera gratuita per imprese e istituzioni pubbliche, senza alcun obbligo di successiva assunzione. Per queste ragioni il Partito Democratico chiede alla Regione di ripensarci, di sospendere questo progetto, che, con la pubblicazione degli annunci sta dimostrando tutta la sua insensatezza, e di cogliere questo passo falso come un’occasione per darsi invece una politica, e una legislazione, per i tirocini: noi del Partito Democratico, dopo aver presentato ormai 5 mesi fa una proposta di legge su quelli svolti nella Pubblica Amministrazione, al fine di superare il vuoto normativo che viene rilevato nel Bando in questione nei prossimi giorni presenteremo una proposta organica su tutte le tipologie di tirocini: ci auguriamo che entrambe siano rapidamente calendarizzate nei lavori del Consiglio regionale.

 

Marco Meloni
Consigliere regionale e responsabile nazionale Pubblica Amministrazione del Partito Democratico

Cagliari, 29 dicembre 2011