PD: Meloni, da Vendola nessuna proposta. Con noi solo se affidabile
“Anche oggi Nichi Vendola non è venuto meno a quello che ormai per lui è un rituale quotidiano, cui non lo sottraggono i tre compiti principali cui finora è chiamato (presidente della Regione Puglia, segretario di SEL, aspirante candidato premier per il 2013): spiegare cosa non va, a suo avviso, nel PD e dei suoi dirigenti, cosa pensano i suoi iscritti e i suoi elettori, quale futuro dovremmo immaginare per l’Italia. Oltre all’abituale populismo – caro Vendola, dalla parte dei più deboli sta chi, dal governo del Paese, farà ripartire la crescita economica con la quale finanziare politiche redistributive, un nuovo welfare, l’investimento in conoscenza, e non chi rivolge uno sguardo addolorato alla difficile condizione di milioni di italiani – nella sua incessante foga declamatoria non ha trovato di meglio che accusare il PD della possibile approvazione, tra qualche giorno, del ddl Gelmini sull’università. A tutto c’è un limite. Come tutti sanno, senza l’opposizione del PD la legge sarebbe stata approvata da mesi, e non ci sarebbe una proposta alternativa, riformista e innovativa, attorno alla quale confrontarsi e dare uno sbocco positivo alle molte posizioni di chi legittimamente contesta quel provvedimento. Il suo partito, al contrario, finora non ha prodotto nessuna proposta, tranne critiche generiche e sterili. Vendola dovrebbe aver rispetto per le forze dell’opposizione che hanno contrastato il disegno del governo, e ricordare che se il suo partito non è presente in Parlamento è perché gli elettori hanno dato un giudizio negativo sulla sua condotta, che ha fatto cadere i governi riformisti guidati da Romano Prodi. Il punto è questo: se Vendola darà prova di affidabilità e se si riconoscerà nelle proposte per il governo dell’Italia del Pd, potrà far parte della coalizione che presenteremo alle prossime elezioni. In caso contrario, ognuno per la sua strada”.