Pd, è corsa a tre per la segreteria

Le primarie: Il lettiano Meloni si aggiunge a Lai (entrambi con Bersani) e Barracciu
Ventiseimila iscritti nell’isola: Ds e Margherita ne avevano 44mila

CAGLIARI. Salgono a tre i candidati alla guida del Pd sardo: dopo Francesca Barracciu (area Franceschini) e Silvio Lai (Bersani) si presenta alle primarie di ottobre anche il lettiano Marco Meloni. Il quale, come Lai, nazionalmente sostiene la corsa dell’ex ministro, mentre regionalmente è più vicino alla Barracciu, che lui ha votato all’epoca della segreteria: sono entrambi vicini a Renato Soru.

La componente sarda di Enrico Letta era da tempo orientata a scendere in campo. Si era parlato del senatore Francesco Sanna, invece alla fine è spuntato il consigliere regionale Marco Meloni. Il quale ha scritto un documento dal titolo eloquente: «Da adesso in poi. Guardare avanti per costruire il nuovo Pd, in Sardegna come in Italia». Il significato è chiaro: gli scontri di questi anni non devono compromettere il progetto. «Perché – ha detto Meloni – se sbagliamo di nuovo è a rischio la stessa esistenza del Pd. In Sardegna la sfida è ancora più difficile: qui dal 2007 il partito è stato irrimediabilmente diviso. Diviso fino a perdere, anche per questo, le elezioni regionali». Secondo Meloni, «il Pd deve concepire un progetto di buon governo e di cambiamento». Giudizio più che negativo sulla giunta di centrodestra, cosa che impegna il Pd a elaborare una strategia di governo vincente. Dice «no» a nuove battaglie fra gruppi dirigenti e a una rieduzione della «disfida di Tramatza» che a suo avviso le candidature di Barracciu e Lai e i «toni di questi giorni» sembrano «inesorabilmente condurre».

Intanto Silvio Lai ha annunciato un’azione civile di risarcimento danni nei confronti di Repubblica per l’articolo di Alberto Statera pubblicato giovedì col titolo «Filo-Soru contro vecchia guardia, in Sardegna avanza la Barracciu». Lai, che si è rivolto agli avvocati Guido Calvi e Michele Schirò, ha definito «gravi e false» una serie di affermazioni riportate dal giornalista. «E’ evidente il tentativo di alcuni di cercare di demonizzare e screditare gli avversari – ha spiegato Lai – proseguendo nell’azione in corso da mesi e che ha già portato a un risultato che è sotto gli occhi di tutti: la riconsegna della Regione al centrodestra. A questo risultato nefasto ci hanno portato questi questi presunti “duri e puri”, come li descrive il quotidiano, mentre io farei parte di un “comitato d’affari” che ha colonizzato il Pd nell’isola. E’ davvero troppo e deprimente».

Terminata la fase del tesseramento, in Sardegna sono 26 mila (4 mila nelle ultime due settimane) gli iscritti al Pd in 220 circoli. Lo ha riferito il commissario Achille Passoni. Due anni fa gli iscritti a Ds e Margherita erano 44 mila. Un calo – è detto in una nota – in linea con la media tendenza nazionale.