Pronte le squadre di Bersani e Franceschini

Poi magari spunta il terzo uomo, ma – intanto che si decide a spuntare – nel Pd si va verso un duello Franceschini-Bersani, alle primarie per la segreteria. Ciascuno col suo codazzo di tifosi, anche se le iscrizioni ai due club sono ancora aperte. Ci sono quelli che sai già dove finiranno per collocarsi, e altri più difficili da incasellare. E questo vale nel panorama nazionale come in Sardegna.

GLI INCROCI In realtà, quelli che hanno già deciso sono molti di più di quelli che lo ammettono. Ma alcuni dubbi sono reali, e anche laceranti. Per dirne una: se Paolo Fadda finirà per sostenere Bersani, anziché un ex Dc come lui, non sarà un passo da poco. Come quello di Tore Ladu, del resto, altra incarnazione del potere democristiano, che pare ancora più deciso all’appoggio del candidato di provenienza diessina.

La stessa Francesca Barracciu, che sosterrà Franceschini, è la prova vivente dell’incrocio tra le due anime del Pd. Ecco, forse è vero che i democratici sardi sono meno irreggimentati dei big nazionali, nelle vecchie appartenenze. Un buon segno? Forse no, se è solo il riflesso di due reggimenti ancor più compatti: soriani e antisoriani.

Lui, Soru, dice di non sapere ancora chi votare alle primarie di ottobre (d’altra parte non ha mai rivelato chi votò, tra i suoi amici Veltroni e Letta, a quelle del 2007). «Deciderò in base ai programmi», ha risposto ieri ai cronisti l’ex governatore, durante la manifestazione sull’Iran a Roma. Però ha anche detto che il 2 luglio parteciperà all’incontro convocato nella capitale da Walter Veltroni: e quello è considerato una specie di covo dei pro-Franceschini.

COL SEGRETARIO Di certo ha il senso di un appoggio all’attuale segretario la risposta di Francesca Barracciu all’appello veltroniano. Lei non ha ancora chiarito se si candiderà alla segreteria regionale (cosa molto probabile), ma si sa che sosterrà Franceschini. Come lei Chicco Porcu, a sua volta con Veltroni il 2 luglio: «Non ho problemi a fare outing», sorride il consigliere regionale, «sono tra quelli che hanno auspicato e sollecitato la candidatura di Dario. Col suo appello alla base e il rifiuto di stringere accordi tra big, offre una prospettiva a chi non si sente un ex Pci o un ex Dc». Porcu spero che le primarie siano «una competizione e non uno scontro, per poi stringersi tutti con chi vince. Un congresso vero, non una farsa come nel Pdl dove un solo leader decide tutto».
Inutile dire che tra i principali sostenitori di Franceschini, in campo nazionale e regionale, ci sarà il capogruppo alla Camera Antonello Soro. L’ex assessore Gianvalerio Sanna e il senatore Gian Piero Scanu, che a Soro sono vicini, dovrebbero fare la stessa scelta. Come anche alcuni ex Ds della cosiddetta area migliorista, per esempio Gianni Nieddu.

CON LO SFIDANTE È probabile che si crei un asse tra Bersani e Silvio Lai, l’unico già in campo per la segreteria regionale. Da lui nessuna presa di posizione ufficiale, ma ci sono degli indizi: tra cui le parole del deputato Siro Marrocu, che sicuramente sosterrà Lai e che si dice «con Bersani fin dalla prima ora. Condivido il suo progetto per il partito e anche per i rapporti esterni, le alleanze in vista delle prossime Politiche. E spero che promuova il ricambio dei dirigenti».

Se lo augura anche Giulio Calvisi: «Col gruppo dei quarantenni – spiega il parlamentare gallurese – abbiamo lavorato per una candidatura di Nicola Zingaretti. Essendo tramontata, in molti convergeremo sulla piattaforma Bersani».

Coi diessini ci sarà un nutrito gruppo di ex Margherita. Già detto di Ladu (che di Bersani è stato anche sottosegretario), ci sono Francesco Sanna e Marco Meloni: entrambi vicini a Enrico Letta, che ha ufficializzato il patto con l’anti-Franceschini. Ma in Sardegna Sanna e Meloni si sono sempre schierati, dentro il Pd, con Soru, e quindi Soro, e quindi Barracciu. Stavolta è escluso che sostengano l’ex segretaria in accoppiata con Franceschini. Ma non è neppure facile immaginarli con Silvio Lai: se fosse lui l’unico in ticket con Bersani, potrebbe spuntare proprio dall’area Letta un terzo candidato alla leadership regionale. A meno di un accordo tra i leader nazionali che assegni la Sardegna ai lettiani.

Marco Meloni non ne parla, però conferma di essere «molto critico con la gestione Franceschini. Dice di essere contro il ritorno di chi c’era prima: ma “prima” c’erano lui e Veltroni. Ora serve un confronto vero, che coinvolga i militanti, per capire di che tipo di partito c’è bisogno. Costruiremo con Bersani una piattaforma che risponda a questa esigenza e porti il Pd a esser visto come una forza di governo, capace di costruire una coalizione ampia e maggioritaria».

Tra gli ex-Dl-con-Bersani potrebbe esserci Paolo Fadda, che però si limita a dire che «decisioni così difficili non si possono prendere da soli. Come sempre, valuteremo insieme a tutti gli amici con cui condivido il mio percorso politico». Ma certo, se fosse già scontata – o probabile – l’abbraccio con l’ex Dl Franceschini, sarebbe meno necessaria la riflessione di gruppo.

INDECISI E magari Fadda potrebbe ritrovarsi con Antonello Cabras: che non viene dalla Dc ma è chiamato a una scelta non meno delicata. Il senatore ha da anni uno stretto legame con Piero Fassino, che sostiene Franceschini. L’area di Fd, invece, tende verso Bersani. Cabras per ora non dice nulla sulle proprie intenzioni, ma alcuni pronosticano l’approdo alla sponda Bersani. Tenderebbe invece verso Franceschini (e la Barracciu) Marco Espa, ma anche lui vuole aspettare: «Non è un fatto di collocazione individuale, vedrò con gli amici». Ossia quel gruppo ex Dl forte a Cagliari e hinterland, che comprende tra gli altri Roberto Murru e Rita Corda.

Totale silenzio invece da Mario Bruno, capogruppo in Consiglio regionale: ultimamente si è avvicinato molto a Letta, ma se lo scontro locale sarà tra Lai e Barracciu difficilmente starà col primo. Anche Arturo Parisi, che ha un forte seguito nell’Isola, finora non si è pronunciato chiaramente né per Bersani né (tantomeno) per Franceschini.

IL QUADRO NAZIONALE Per tutti gli indecisi potrebbe arrivare un aiuto (o una complicazione) dall’eventuale candidatura di un terzo big nazionale. Molti premono per un passo avanti di Sergio Chiamparino (invocato da alcuni fassiniani, il che potrebbe influire sulle scelte di Cabras) o di Anna Finocchiaro.

Ma per adesso i due non hanno dato segnali in tal senso. Il sindaco di Torino preferisce continuare a chiedere il rinvio delle primarie, cosa che però Franceschini ieri ha negato.