Pd unito per rilanciare il Centrosinistra

CAGLIARI. Il gruppo Pd, tenendo conto del risultato chiaro delle primarie, cerca un nuovo equilibrio nel segno dell’unità. Ieri c’ò stata la riunione dopo le dimissioni del capogruppo Mario Bruno ed ò stato individuato il percorso da seguire. Non ci sono tesi precostituite. Nessuna impostazione maggioritaria, insomma, e nessuna preclusione. Ora ci sarà un giro di consultazioni e poi, prima che la Finanziaria arrivi all’esame dell’aula, verrà eletto il nuovo capogruppo; (non è l’unica scadenza fissata dal Pd perché la prossima settimana, nel week end, si riunirà regionale costituita dai 155 eletti nelle primarie del 25 ottobre scorso. Non è escluso che, per quanto concerne il gruppo consiliare, la sintesi possa avvenire ancora sul nome di Mario Bruno. L’unità è vista come un valore indispensabile dal nuovo segretario Silvio Lai ed è condivisa dalla commissione per il congresso che ieri ha ufficializzato, dopo una settimana di verifiche e controlli, l’esito delle primarie. Il gruppo Pd in Consiglio, nella riunione di ieri, dopo aver definito l’iter che porterà al chiarimento ha affrontato il problema che si troverà ad affronterà concretamente in aula: la legge Finanziaria e il piano regionale di sviluppo. Su questo punto il capogruppo il capogruppo dei Comunisti-Sinistra sarda- Rossomori, Luciano Uras, ha scritto una lettera a Silvio Lai e al capogruppo dimissionario Mario Bruno per concordare una linea sulle questioni economiche e sulle politiche di sviluppo perché — a giudizio di Uras — può essere l’occasione di un rilancio unitario dell’azione politica e sociale dell’opposizione. Una valutazione sulla Finanziaria che è stata fatta propria dal gruppo Pd. I consiglieri hanno giudicato le norme della nuova Finanziaria in modo negativo: «Si ferma alla riproposizione di concetti già presenti nelle Finanziarie scorse», è stato detto, «senza innovazioni. E quel che è ancora peggio non c’è alcuna manovra anticiclica». Così che non può non scaturire un «giudizio insufficiente sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo». Ma non è tutto. L’idea, così come accadde per il Piano casa è di proporre una Finanziaria alternativa; norme che possano contrastare la crisi incombente. Il Pd celebrerà il 7 novembre l’assemblea nazionale mentre quella regionale dovrebbe tenersi il 13, come ha annunciato Amalia Schirru, presidente della Commissione per il Congresso. I risultati delle primarie sono ora ufficiali, i votanti nell’isola sono stati 106.919. La mozione Bersani ha ottenuto il 58,7% (61.274 voti), quella di Dario Franceschini il 29,6%, (con 30.950) mentre quella di Ignazio Marino l’11,5% (12.095). Silvio Lai ha raccolto 53.108 voti, pari al 51,5%, Francesca Barracciu 38.500 pari al 37,3% e Giampaolo Diana 11.359 cioè l’11 per cento. «L’assemblea regionale», ha commentato Antonio Biancu, «è composta in modo eterogeneo. Ci sono molti giovani, il cinquanta per cento è formato dalle donne e naturalmente anche da persone di esperienza». I più giovani sarda sono due studentesse universitarie: Marina Angioni e Stefania Spiga, 26 anni. «Il futuro del Pd è qui», spiega Amalia Schirru, «e la volontà di cambiare è chiara come il risultato che è scaturito dalle Primarie. Sarà un vantaggio perché tra i primi atti c’è lo Statuto».

(Alfredo Franchini)