Progetti di sviluppo locale e istruzione per il rilancio delle zone interne

Sviluppo locale, conoscenza e lavoro. Nel lungo tour di lunedì, Renato Soru entra nel merito del Piano Paesaggistico a Santo Lussurgiu e spiega la strategia per lo sviluppo delle zone interne della Sardegna per contrastare lo spopolamento e dare prospettive di rilancio. “Il Piano Paesaggistico Regionale non è contro lo sviluppo immobiliare, ma contro la speculazione immobiliare e contro la costruzione di seconde case lungo la costa. Il Piano Paesaggistico è in favore dell’edilizia per la prima casa; blocca l’idea di costruire sulla costa perché mira a recuperare le case qui, e permette a Santu Lussurgiu, Cuglieri, Magomadas e a tutti i paesi dell’interno di recuperare il valore immobiliare del loro patrimonio edilizio”.

Attraverso i Gal saranno a disposizione, da qui al 2013, ben 190 milioni di euro per progetti di sviluppo locale. Alcuni paesi hanno intrapreso con entusiasmo la strada dello sviluppo locale che, ha spiegato Soru, si basa sull’idea di investire su tanti piccoli saperi tenuti in rete: servono agricoltura di qualità e capacità di trasformare i prodotti; prodotti artigianali e tradizionali; valorizzazione ambientale e dei beni culturali per rendere un territorio attraente dal punto di vista turistico; tutto ciò è ricettività. La ricetta è prendere i sapere tradizionali e aggiungerci il sapere moderno, investire sull’istruzione dei figli, che si specializzino all’estero e poi tornano per arricchire dei saperi nuovi i saperi tradizionali.

Ancora sull’istruzione e sulla cultura Renato Soru è intervenuto, dopo un appassionato incontro a Bosa, a Macomer, in uno stracolmo cinema Costantino. La povertà si abbatte accrescendo le capacità e le competenze dei nostri ragazzi e ciò avviene a partire dagli investimenti sulla conoscenza. I ragazzi sardi partono con Erasmus e si rendono conto di avere più soldi degli altri grazie all’intervento della Regione che poi continua a sostenerli con il Master and back e con le borse per la ricerca. Renato Soru si è rammaricato che l’esponente di un gruppetto di una decina di lavoratori della Legler non abbia accolto l’invito a discutere pubblicamente: “A noi dispiace che il problema non sia stato risolto nonostante la Regione abbia fatto moltissimo, ma non siamo dei superuomini”.

Poi si è soffermato sui ‘regali’ elargiti dal Presidente del consiglio e dai suoi Ministri, facendo grande confusione fra i ruoli istituzionali e la campagna elettorale. “Scajola si è recato in prefettura per apporre una firma che avrebbe potuto mettere nove mesi fa su un accordo che noi abbiamo stipulato; i beni smilitarizzati ci appartengono per Statuto e la questione delle servitù militari è da ribilanciare completamente: a Teulada durante le esercitazioni si spara l’80% delle bombe che si sparano in Italia in tempo di pace e una bomba su tre rimangono inesplose; su 24 mila ettari di servitù militari, ben 16 mila sono in Sardegna. E ancora il ministro dell’agricoltura scopre che in sardegna c’è lo zafferano e propone il marchio Doc come se non ci stessimo già lavorando noi da due anni. Questo governo nazionale sta tagliando sulla ricerca, per l’istruzione. Noi facciamo il contrario, pensiamo che nei paesi le scuole ci devono essere e che da lì debba proseguire la strada del cambiamento”.

Fonte: www.renatosoru.it