Promozione delle pari opportunità nei Consigli comunali e provinciali
Promozione delle pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive dei comuni e delle province della Sardegna. Introduzione della quota massima di genere nel gruppo dei candidati per l’elezione dei consigli provinciali e nelle liste per l’elezione dei consigli comunali. Introduzione della doppia preferenza di genere per l’elezione dei consigli comunali
Dalla relazione dei proponenti.
Questa proposta di legge intende introdurre nelle regole della rappresentanza politica delle autonomie locali della Sardegna una disciplina che aiuti a rimuovere le disuguaglianze di genere, formula elegante con la quale ci si riferisce in realtà al fenomeno della sottorappresentanza delle donne nei consessi politici e negli organi decisionali. […]
La pratica di politiche di discriminazione positiva è stata introdotta negli ordinamenti europei soprattutto dal diritto comunitario. In modo solenne, la Carta di Nizza, all’articolo 23, dopo aver affermato la “parità tra donne e uomini” al comma 1, in quello successivo legittima “misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato”. […]
La presente proposta di legge intende attuare il principio nel sistema delle autonomie locali sarde, mediante l’introduzione:
a) di un limite alla presenza di un solo genere nelle liste per la elezione dei consigli comunali e provinciali della Sardegna;
b) della doppia preferenza di genere nelle elezioni per i consigli comunali.
La disciplina proposta non modifica in altre parti gli attuali sistemi elettorali per l’elezione dei consigli delle autonomie locali, e dunque potrà trovare immediata applicazione – in caso di positivo accoglimento e di approvazione da parte dell’organo legislativo sardo – con relativa semplicità. […]
La proposta non prevede che le novità che si intendono introdurre nel sistema elettorale degli enti locali sardi (come pure sarebbe stato possibile) rimangano in vigore per un periodo minimo, sufficiente ad innescare un processo virtuoso di diffusione dell’esperienza politica femminile nelle istituzioni locali, e poi cessino di efficacia.
Il superamento della necessità degli istituti proposti, per l’evidente conseguimento dell’obiettivo di parità sostanziale tra uomo e donna, ed il ritorno – nella competizione politica – alla valutazione della persona-candidato unicamente alla luce di qualità e meriti, indipendentemente dal genere cui appartiene, sarà questione del legislatore sardo di un futuro che il proponente spera non lontanissimo.