Quel tabù chiamato ‘sinistra’

Quel tabù chiamato ‘sinistra’

Bersani definisce il Pd «alternativo alla destra» e basta. Di Renzi si sa. Ma anche Di Pietro e Grillo rifiutano l’etichetta. Insomma, si tratta di un termine vecchio e da rottamare? Marco e altri esponenti del centro-sinistra ne parlano su l’Espresso.

Zedda: è far ciascuno la propria parte. Serracchiani: è la differenza tra interessi comuni e interessi di clan. Di Pietro: meglio parlare di riformatori contro conservatori. Meloni: “Quadrare il cerchio” tra democrazia, benessere e coesione sociale è la sfida della sinistra di oggi. Come? Riducendo le diseguaglianze sociali, territoriali, di genere e generazionali, combattendo le rendite e consentendo a tutti di esprimere la propria vocazione. Con quali strumenti? Riformare il welfare, rendendolo universale e sostenibile, promuovere un ruolo attivo e sussidiario della società, dare un’istruzione di alta qualità a chi si impegna qualunque sia il suo cognome o il suo reddito, sostenere chi fatica, lavora, intraprende.

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