Renato Soru: Lettera agli elettori indecisi

Renato Soru scrive una lettera a tutti gli elettori indecisi. La versione originale della lettera pubblicata oggi sulle ultime pagine dei quotidiani sardi.

 

Vorrei riuscire a dire a tutti voi:

queste elezioni decidono il futuro della Sardegna, e non solo per i prossimi anni. Decidono se diventeremo una regione d’Europa o se rimarremo una piccola provincia d’Italia. Se il nostro destino resterà nelle mani dei sardi o se lo affideremo a chi non ci conosce e si serve di chi, firmando nel 2004 il peggior bilancio della Regione, ha già dimostrato incapacità di amministrare.

Se siete indecisi, chiedete a uno dei 3.500 studenti che prende un assegno di merito di 500 euro al mese, o alle 8.700 famiglie che hanno beneficiato di un contributo di 25.000 euro per la prima casa. Chiedete a chia ha un genitore non autosufficiente assistito con fondi regionali. Chiedete alle donne che hanno trovato lavoro – mai così tante in Sardegna, nonostante la crisi mondiale.

Crisi che potremo affrontare grazie ai 1.200 milioni di euro in più ogni anno già ottenuti dallo Stato con la Vertenza Entrate (1.700 milioni all’anno dal 2010!). E che spenderemo in programmi di sviluppo e solidarietà sociale, resi possibili anche perché sin dal primo anno del nostro governo abbiamo tagliato sprechi e burocrazia. Spese inutili che facevano comodo a diversa gente, ma non alla maggioranza dei sardi. Non alla Sardegna.
 
Con noi la Sardegna ha un obiettivo preciso: portarsi allo stesso livello dell’Europa ma rimanendo unica al mondo. L’insularità come vantaggio, non come handicap. Per questo abbiamo difeso le coste e vogliamo collegarle fisicamente ed economicamente ai paesi dell’interno. Per questo abbiamo investito nei trasporti (6 voli low cost nel 2004, oggi 76 da e per l’Italia e l’Europa!), in istruzione, ricerca, innovazione. E  continueremo a farlo.

Se siete indecisi è perché forse non sapete che nei prossimi 12 mesi partiranno i cantieri per le infrastrutture finanziati con 4 miliardi e 700 milioni già previsti  per il 2009 e che daranno lavoro ad almeno 15.000 sardi. E gli investimenti arriveranno a 10 miliardi di euro entro il 2013.

Se siete indecisi è anche perché molti progetti sono ancora in corso: ma perché tutto  sia portato a termine e si cominci ciò che ancora non si è fatto, serve continuità di governo. Lavoreremo insieme e meglio, facendo fruttare l’esperienza  di questi anni. La destra invece vuole buttare tutto ciò che è stato fatto, sprecando un’enorme quantità di soldi e di buon lavoro. Come quello per la Sanità: oggi i sardi pagano uno dei ticket più bassi d’Italia, eppure 20.000 non autosufficienti sono assistiti in maniera diretta (nel 2004 erano solo 3.000). Oggi a Cagliari il nuovo Centro di Radioterapia, all’avanguardia in Italia, assiste 4.000 famiglie ed evita i viaggi della speranza.

Se siete indecisi, provate a chiedere agli abruzzesi se, dopo le elezioni, Berlusconi ha mantenuto le promesse! In compenso lui tenta di prendersi il merito di nostri successi come la rete del gas o il G8, che solo perché abbiamo tenuto duro si farà a La Maddalena e non a Napoli, come avrebbe voluto lui. Lui che sta rovesciando tonnellate di calunnie e fango mediatico ma che, quando il fango vero ha travolto Capoterra, non ci ha neanche inviato un messaggio di cordoglio. Però ci minaccia insinuando che, se non sarà eletto chi vuole lui, il Governo non collaborerà con la Regione. Ma allora, a che servono le elezioni? A che serve l’autonomia?

Queste elezioni, vedete, decidono se saremo indipendenti e lavoreremo per lo sviluppo, o se torneremo alla mentalità dell’assistito pronto al “Signorsì”. Per questo vi invito a non fermare il cambiamento, a combattere l’indecisione interrogando il cuore e la ragione, l’orgoglio e l’ottimismo. Ricordando che è sempre Meglio la Sardegna.

Con i migliori auguri per tutti noi,

Renato Soru

 

Scarica la lettera in formato pdf.

Fonte: www.renatosoru.it