Renzi sia più preciso, limite mandati presidente o limite mandati parlamentari?
“Oggi, com’era prevedibile, in tanti si esercitano al gioco del confronto tra il nostro sistema politico-istituzionale e quello americano. Non si è sottratto all’esercizio Matteo Renzi: ha dichiarato che anche da noi dovrebbe vigere il limite di due mandati, ‘come per il Presidente degli Stati Uniti’. Poiché credo che le sue proposte, anche quando non espresse in modo definito, meritino approfondimento, vorrei chiedergli a quali incarichi si riferisca. Infatti, come lo stesso Renzi osserva, un limite del genere è già in vigore per i sindaci e i presidenti di Regione, mentre nei singoli Stati degli USA la sua applicazione ai governatori è affidata alle costituzioni degli Stati. Si tratta di un limite imposto ai vertici dell’esecutivo eletti direttamente, che, come credo Renzi sappia, nel caso statunitense è bilanciato da quello legislativo, nel quale non vi è alcun limite di mandati. Anzi non sono infrequenti mandati di lunga durata: giusto per citare due casi assai noti, Ted Kennedy (senatore per 47 anni, dal 1962 fino alla morte) e Joe Biden (per 35, prima di essere eletto vicepresidente di Obama). Insomma, è importante che Renzi sia più preciso: infatti, se ci indica gli Stati Uniti quale obiettivo per il riassetto istituzionale del nostro sistema, ciò è in contraddizione con l’indicazione di limiti di mandati – che considero opportuni – ai parlamentari, e dunque con la sua più nota battaglia rottamatrice. La realtà, sul versante parlamentare, è ben più semplice: in ogni caso dobbiamo percorrere ogni strada per giungere a un sistema nel quale deputati e senatori siano davvero eletti direttamente dai cittadini. Primarie sempre e collegi per l’elezione dei parlamentari: su questo credo dovremmo tutti convergere nel Pd, resistendo alla tentazione di citare parzialmente e approssimativamente esempi tratti da altri sistemi, col rischio di ingenerare confusione nell’elettorato”.