Riforma della Costituzione: dalla Camera parole chiare su diritto allo studio universitario

Riforma della Costituzione: dalla Camera parole chiare su diritto allo studio universitario

Il dibattito di ieri alla Camera ha fissato finalmente in modo chiaro la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni sul diritto allo studio universitario, e pone dunque le basi per la sua attuazione.

Finora, infatti, uno dei più importanti tra i diritti sanciti dalla Carta fondamentale – tanto che il presidente Mattarella, nel suo discorso di insediamento, lo ha considerato al primo posto tra quelli che realizzano ‘l’attuazione della Costituzione’ – è rimasto sostanzialmente inattuato. Lo dimostrano i dati sugli studenti che fruiscono di borse di studio (il 7% del totale, sono il 30% in Germania) o lo scandalo degli “idonei non beneficiari” di borse (il 20% del totale degli aventi diritto, con punte del 40 o addirittura del 70% in alcune regioni).

L’intervento del relatore Fiano nel dibattito di ieri, che ha ripreso le convergenti sollecitazioni avanzate dal Partito Democratico e da altri gruppi parlamentari, ha chiarito l’intenzione del legislatore e consentirà di interpretare il riparto delle competenze sul diritto allo studio: alla competenza regionale è assegnata la sola “promozione” del diritto allo studio universitario; di conseguenza è affidata allo Stato, nell’ambito della sua competenza piena sull’istruzione universitaria, quella sugli altri aspetti costitutivi del diritto allo studio universitario, dalla definizione dei principi e delle regole di organizzazione del sistema, all’assegnazione di borse, assegni e altre provvidenze. L’auspicio è che ora il governo e le Regioni intervengano rapidamente per modificare l’attuale impianto legislativo e renderlo adeguato, anche in termini di dotazione finanziaria, alle necessità di attuazione dei principi sanciti dall’art. 34 della Costituzione

Per leggere Il testo completo e vedere il video del mio intervento alla Camera:

Testo dell’intervento

Video dell’ intervento